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L’avorio rappresenta uno dei materiali più dibattuti nel contesto attuale. Le sue straordinarie caratteristiche tecniche e visive si scontrano con il terribile costo umano e ambientale, dato che la sua estrazione implica la morte di animali come elefanti, ippopotami e capodogli. Tuttavia, la comunità scientifica è attivamente impegnata nella ricerca di alternative valide, sia naturali che sintetiche, per evitare di infliggere sofferenze a qualsiasi creatura. Scopriamo insieme le principali opzioni disponibili sul mercato.

Osso: Un’alternativa storica

Tra i sostituti più utilizzati dell’avorio nel corso della storia si trova l’osso. Questo materiale presenta proprietà analoghe a quelle dell’avorio, grazie alla presenza di idrossiapatite. Tuttavia, l’osso può mostrarsi meno limpido a causa di piccoli solchi che lo caratterizzano, con il risultato di abbassarne il valore commerciale. D’altra parte, essendo possibile raccoglierlo in seguito alla morte naturale degli animali, il suo utilizzo si presenta come una scelta più sostenibile. Attualmente, tuttavia, l’uso dell’osso rimane spesso circoscritto a contesti locali, risultando inadeguato per la grande distribuzione.

Avorio vegetale: Un’opzione ecologica

Un’altra interessante alternativa proviene da alcune piante, come la palma Tagua, che si trova in Sudamerica. Queste piante producono noci con dimensioni simili a quelle di una mela. All’interno, la sostanza si compone di cellulosa di color biancastro, che ricorda molto l’avorio. Questa caratteristica fa sì che le noci diventino un sostituto prezioso per il rinomato “oro bianco”, con un aspetto vagamente simile a quello dell’avorio di ippopotamo.

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Plastica: Imitazione moderna

Nonostante possa sembrare una scelta insolita, la plastica rappresenta un’altra opzione. Sebbene le proprietà dei due materiali siano simili soprattutto a livello estetico, per alcune applicazioni, l’uso della plastica risulta comunque adeguato. Dalla metà del diciannovesimo secolo, diverse versioni di plastica sono state create per riprodurre l’aspetto dell’avorio. Tuttavia, esperti del settore riescono facilmente a distinguere tra i due materiali, notando difetti come bolle d’aria o giunture, oltre a differenze nelle proprietà tecniche.

Avorio sintetico: Innovazione tecnologica

Nella comunità scientifica ci sono sforzi per sviluppare un avorio sintetico, facilitando così l’uso di questo materiale senza danneggiare gli animali. Thaddäa Rath e il suo team dell’Università di Vienna stanno cercando di replicare l’avorio attraverso l’uso di stampanti 3D a resina. Il materiale creato, denominato “Digory”, combina resina e fosfati di calcio, offrendo similitudini fisiche ed estetiche con l’avorio originale, rappresentando così un’alternativa ecologica e sostenibile.

Fonte Verificata

Materiali sostenibili che sostituiscono l’avorio

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