Attenzione, mondo digitale in tilt! Oggi, 10 giugno 2025, ChatGPT è andato completamente a ramengo, lasciando milioni di utenti a fissare schermi vuoti e risposte più lente di un politico in campagna elettorale. Picchi di segnalazioni su Downdetector, specialmente in Italia dalle 8:30, con oltre 1.000 lamentele in poche ore da città come Milano, Roma, Napoli, Venezia, Bologna, Torino e Perugia. #ChatGPTDown #AIDown #TechFail – E chissenefrega delle scuse, vogliamo risposte subito!
Se pensavate che l’AI suprema di OpenAI fosse infallibile, beh, vi sbagliate di grosso! Dalle prime ore della mattinata, utenti in tutto il mondo – e soprattutto qui in Italia – stanno impazzendo per pagine che non si caricano o risposte che arrivano con la velocità di un bradipo. In alcuni casi, spunta quel bel messaggio d’errore tanto «Qualcosa è andato storto mentre stavamo generando la risposta. Se il problema persiste per favore contatta il nostro help center», mentre in altri la schermata resta desolatamente vuota, come un dibattito politico senza promesse. OpenAI, guidata dal solito Sam Altman, ha ammesso il casino sulla loro pagina ufficiale: "Alcuni utenti stanno riscontrando tassi di errore e latenza elevati nei servizi elencati. Stiamo continuando a indagare su questo problema." Che genio, come se non fosse ovvio!
Downdetector conferma il pandemonio, con picchi globali e un focus particolare sul Bel Paese, dove le lamentele sono schizzate alle stelle proprio prima delle 11:00. Non c’è ancora una spiegazione ufficiale da OpenAI su cosa abbia causato questo disastro – forse server impazziti o errori DNS che traducono i siti come un navigatore ubriaco – ma sono solo ipotesi, eh, senza conferme. Ripristinare il PC o disconnettersi dal Wi-Fi? Inutile come gridare a un muro, perché il problema è nei loro sistemi centrali, non nelle vostre tasche.
Mentre aspettiamo che questi geni della Silicon Valley sistemino il macello, l’unico consiglio sensato è monitorare la pagina di stato di OpenAI e il loro profilo su X (ex Twitter) per aggiornamenti. E non dimenticate Downdetector per una panoramica reale e spietata. OpenAI ha sempre risolto questi guai in fretta in passato, ma stavolta, se non si sbrigano, potrebbero perdere più utenti di quanti ne abbiano guadagnati con le loro fanfare!