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Il suolo dei Campi Flegrei smette di sollevarsi, i terremoti si affievoliscono mentre il dramma sismico si avvicina

Nuovi sussulti dai Campi Flegrei: tra bradisismo e scosse lievi, il mistero continua! 🌋 "28 terremoti di lieve intensità" ma la paura è sempre in agguato! La terra trema, ma l’INGV rassicura: "Nessuna evoluzione imminente". Rimanete sintonizzati! #CampiFlegrei #Terremoto #Bradisismo

Il bollettino settimanale diramato dall’Osservatorio Vesuviano dell’INGV il 8 aprile 2025 ha gettato nuova luce sulla situazione calda dei Campi Flegrei. Dopo un periodo di sollevamento rapidi, ora siamo a circa "20 millimetri al mese", una frenata rispetto ai "30 millimetri al mese" registrati nei mesi precedenti, ma sempre più del duplice aumento di clima inquietante attorno a queste terre vulcaniche.

Rassicurante, no? Ma la lista di "28 terremoti di lieve intensità" fa sfuggire un brivido. Rispetto ai 33 dell’ondata passata, pare che le scosse – di magnitudo tra 0.0 e 2.0 – stiano respingendo l’idea di un imminente catastrofismo. La geochimica non mente e la temperatura alle fumarole di Pisciarelli si stabilizza attorno ai 96 °C, senza drastici cambiamenti. Quindi, se pensavate che fosse un assaggio di apocalisse, preparatevi a rimanere delusi.

Ma attenzione! Non tutto è sotto controllo: la rete di monitoraggio GNSS continua a seguire il comportamento curioso del suolo, che, "dopo la forte scossa di magnitudo 4.6 del 13 marzo", ha visto un sollevamento cumulativo di "25,5 cm da gennaio dello scorso anno." Incredibile, no? Sorprendentemente, la velocità di risalita si era gonfiata fino a "30 millimetri al mese" prima del terremoto. Un gioco di tensione sismica che può mantenere tutti con il fiato sospeso.

E non dimentichiamo la sismicità e la stabilità della CO2! I terremoti, per carità, sono calati a "28 eventi", ma la magnitudo massima nuovamente superior è il campanello d’allarme: si raggiunge M2.0 contro M1.3 della settimana precedente. E si sa, ogni piccola scossa potrebbe essere la chiave per un grande cambiamento.

In questa giostra, l’area di Pisciarelli è un macabro teatro di stabilità apparente. Tutti i parametri di riferimento rimangono in hangar geologico e sembrano assomigliare a un film di paura che non decolla. "L’INGV continua comunque a monitorare con attenzione la zona," ci avverte il bollettino, come se non fossimo già abbastanza all’erta.

In breve, la situazione attuale potrebbe sembrare sotto controllo, ma il magma sotto i nostri piedi continua a borbottare. Se pensate che il dramma dei Campi Flegrei sia una faccenda tranquilla, beh, state chiaramente ignorando quanto può essere instabile la realtà sotto terra. E mentre aspettiamo il prossimo aggiornamento, restate alla larga da quei "lieve intensi" terremoti che ricorda che la natura ha sempre l’ultima parola!

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