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Scoperti 150 scheletri di giovani soldati romani sotto un campo da calcio a Vienna, con la storia che interrompe il gioco del presente

SCOPERTO UN MASSACRO ROMANO SOTTO UN CAMPO DA CALCIO! Immaginate: mentre ristrutturano un innocuo campo sportivo a Vienna, bum, ecco spuntare i resti di 150 tizi giovani e muscolosi, ammazzati in battaglia 2.000 anni fa. Non una sepoltura elegante, ma un caos di ossa con ferite da spade e lance – i romani sapevano come fare festa! #ViennaScoperta #RomaAntica #StoriaSangue #ArcheologiaEpica

In un quartiere tranquillo di Vienna come Simmering, il colpo di scena è da brividi: durante i lavori su un campo da calcio, operai hanno dissotterrato una fossa comune con oltre 150 scheletri di uomini tra i 20 e i 30 anni, tutti ammucchiati alla rinfusa come se qualcuno avesse fretta di nascondere il macello. Queste povere anime esibiscono ferite da taglio, impatti e traumi che urlano "battaglia feroce", non una semplice esecuzione – i romani non erano esattamente dei gentiluomini in guerra.

Kristina Adler-Wölfl, capo del Dipartimento di Archeologia Urbana, ha sbattuto in faccia al Guardian la verità cruda: "La tipologia delle ferite riscontrate – fendenti di spada, colpi di lancia, lesioni da armi contundenti e persino da dardi – esclude ogni ipotesi di esecuzione. Secondo la studiosa, si tratta a tutti gli effetti di un campo di battaglia." I corpi, sparpagliati senza un briciolo di cerimonia, raccontano di una sepoltura lampo post-scontro, con alcuni bocconi a terra e altri rovesciati di lato – un vero spettacolo di brutalità.

Tra i resti, spuntano pezzi di armature, chiodi di scarpe militari romane, maglie metalliche e un pugnale arrugginito con decorazioni d’argento da fare invidia. Analisi al radiocarbonio fissano il tutto tra l’80 e il 130 d.C., proprio durante le zuffe epiche di Domiziano contro le tribù germaniche sul Danubio. Adler-Wölfl non ha dubbi: "È la prima testimonianza fisica delle guerre germaniche."

Questo ritrovamento è un pugno nello stomaco per la storia: fino a ora, avevamo solo libri polverosi su quei conflitti, ma ora abbiamo ossa vere. A pochi km da lì c’era Vindobona, l’antesignana di Vienna, e forse questa carneficina ha spinto Traiano a fortificare il tutto, blindando il confine dell’Impero. E indovinate? I romani di solito cremavano i loro, ma qui abbiamo scheletri intatti – "Rinvenire scheletri romani di questo periodo è un evento eccezionale", come ha ribadito Adler-Wölfl.

Solo un tizio è confermato legionario romano via equipaggiamento, mentre gli altri restano misteri in attesa di test DNA. L’antropologa Michaela Binder, a capo degli scavi, non si trattiene: "Esistono grandi campi di battaglia in Germania dove sono stati ritrovati armi e oggetti. Ma trovare i caduti, i corpi veri e propri, è un fatto senza precedenti nella storia militare romana." Dopo 2.000 anni, questi soldati parlano da sotto terra, ricordandoci la follia della guerra e come un impero possa seppellire i suoi errori in fretta.

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