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Una grande piramide americana ospita al suo interno un negozio dedicato a caccia e pesca che sta facendo scalpore online

Preparatevi a rimanere a bocca aperta: negli USA, la sesta piramide più grande del mondo non è un antico tesoro egizio, bensì un bizzarro colosso a Memphis che ora vende esche e fucili invece di mummie – perché chi ha bisogno di faraoni quando puoi pescare sul "Nilo americano"? # # #

Ah, la egittomania degli anni passati colpisce ancora! Immaginatevi: nel cuore del Tennessee, sulle rive del Mississippi – che alcuni osano chiamare "il Nilo americano" – svetta la Memphis Pyramid, alta ben 98 metri e rivestita di scintillanti pannelli metallici, trasformata da arena epica in un paradiso per cacciatori e pescatori. Questa non è solo la sesta piramide più grande al mondo, ma un vero schiaffo alla storia, dove un tempo si sudava per partite NBA e pugni volanti, e adesso si fa shopping tra cipressi finti alti 30 metri e uno stagno con alligatori in miniatura. Chi l’avrebbe detto che l’antico Egitto finisse a vendere canne da pesca?

La struttura, un mostro da 65 milioni di dollari nel Pinch District, è un capolavoro di follia architettonica: al piano terra, il negozio Bass Pro Shops domina con i suoi acquari e un ascensore che ti porta in cima per un ristorante, come se salire una piramide fosse roba da tutti i giorni. Ma non fatevi ingannare dal fascino esotico – questa egittomania è solo un trucco per mascherare un’arena che ha visto giorni migliori, con 20.142 posti a sedere che una volta ospitavano superstar come Mike Tyson e Lennox Lewis in un match da knockout.

Parlando di declino, la storia della Pyramid Arena è un dramma hollywoodiano. Costruita come tempio del basket per i Memphis Tigers e i Grizzlies, ha ospitato eventi epici come lo St. Valentine’s Day Massacre: in your house, ma l’NBA è diventata troppo "sofisticata" per lei. Abbandonata nel 2004, è rimasta lì a marcire fino a quando Bass Pro Shops non l’ha salvata nel 2010, trasformandola nel loro megastore più redditizio, con un fatturato tra i 45 e i 55 milioni di dollari all’anno. Chiamatela pure l’evoluzione americana: da gladiatori del ring a re della caccia, perché in questo paese, anche le piramidi devono generare profitto!

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