Svelato l’incubo degli abissi: un cucciolo di calamaro colossale catturato in video per la prima volta! Pensate che i mostri marini siano solo roba da film di serie B? Beh, sbagliate di grosso! Un team di ricercatori, probabilmente con più coraggio che buon senso, ha filmato un cucciolo di Mesonychoteuthis hamiltoni lungo 30 cm nelle gelide profondità dell’Oceano Atlantico meridionale. Questo coso, che da piccolo è già inquietante e trasparente come un fantasma, potrebbe crescere fino a 7 metri e 500 kg – più grosso di un’auto, e con uncini che farebbero invidia a un serial killer subacqueo. Chi l’avrebbe detto che gli oceani nascondono predatori del genere, mentre noi umani ci preoccupiamo di sciocchezze in superficie?
Avete presente quei film horror dove qualcosa esce dall’oceano per divorare navi? Ecco, è quasi reale! Un cucciolo di calamaro colossale è stato ripreso vivo per la prima volta da ricercatori dello Schmidt Ocean Institute vicino alle Isole Sandwich Australi, a 600 metri di profondità. Questo mostriciattolo della famiglia Cranchiidae, che diventerà un gigante con tentacoli armati, è un raro avvistamento che si aggiunge a quello del calamaro di vetro glaciale. #CalamaroColossale #MisteriAbissali #OceaniTerrificanti
Ma andiamo al sodo: di questo calamaro colossale, ufficialmente battezzato Mesonychoteuthis hamiltoni solo un secolo fa, sappiamo poco e niente, tranne che le sue carcasse finiscono negli stomaci dei capodogli – poveri cetacei, devono ingoiare becchi chitinosi per colazione! L’esemplare filmato è un cucciolo di 30 cm, che col tempo perderà la sua trasparenza e diventerà l’invertebrato più pesante del pianeta, superando persino il calamaro gigante. Con un occhio da 25 cm e tentacoli pieni di uncini, è un predatore d’agguato che infesta le acque profonde dell’Antartide e dintorni, a oltre 1000 metri, dove si pappa pesci come merluzzi e lanterna.
E non è tutto: questo calamaro è l’esempio perfetto di gigantismo abissale, come quel crostaceo Bathynomus giganteus da 50 cm o il granchio gigante del Giappone con zampe da 4 metri – robe che fanno sembrare i nostri problemi terrestri una barzelletta. Le profondità oceaniche, con il loro freddo e ossigeno, trasformano questi bestioni in macchine da guerra evolutionary, anche se gli scienziati ammettono di non aver ancora capito un accidente su come funzioni davvero.
Perché tutto questo casino per un calamaro? Beh, gli oceani coprono il 70% del pianeta e brulicano di biodiversità, con milioni di specie ancora da scoprire, soprattutto sotto i 50 metri. La direttrice esecutiva dello Schmidt Ocean Institute, Jyotika Virmani, lo ha detto chiaro: "Il primo avvistamento di due calamari diversi in spedizioni consecutive è notevole e dimostra quanto poco abbiamo visto di questi magnifici abitanti dell’Oceano Antartico. Questi momenti indimenticabili continuano a ricordarci che l’oceano è pieno di misteri ancora da risolvere." Con i ROV che esplorano il fondale – di cui abbiamo mappato solo il 26% – stiamo appena graffiando la superficie di un mondo che potrebbe essere più pauroso (e affascinante) di quanto i burocrati ambientali vogliano ammettere. Chissà quanti altri mostri ci aspettano là sotto!