Attenzione, amanti del latte "naturale"! Il latte crudo potrebbe essere la tua prossima avventura culinaria o un biglietto di sola andata per l’ospedale, con batteri letali come Escherichia e Salmonella in agguato. Mentre alcuni giurano sui suoi presunti superpoteri probiotici, la scienza smonta le bufale e ricorda che questo "oro crudo" è regolato a ferro di cavallo in Italia per evitare disastri intestinali. #LatteCrudoPericolo #SaluteAVapore #BufaleAlimentari
Preparatevi a una rivelazione shock: il latte crudo è semplicemente latte non pastorizzato, munto fresco e venduto senza alcun trattamento termico, il che significa che conserva tutto – dal sapore "autentico" ai patogeni mortali. In Italia, non è roba da mense scolastiche, deve provenire da mucche sane con limiti batterici stretti (tipo non più di 100.000 UFC/ml), e deve gridare in etichetta: "da consumarsi previa bollitura". Insomma, è una scommessa rischiosa per chi ama il raw taste, ma occhio ai guai se non lo trattate con rispetto.
Passiamo ai miti da sfatare: alcuni fanatici sostengono che il latte crudo boosti il microbiota con batteri buoni e vitamine che la pastorizzazione distruggerebbe. Ma la FDA ha spazzato via queste panzane, ricordandoci che le immunoglobuline nel latte sono praticamente inutili (sotto 1 mg/mL) e resistono al calore. E quella storia che prevenga l’osteoporosi? Roba da ridere – il latte pastorizzato è altrettanto carico di calcio e vitamine, senza il rischio extra.
Ora, i pericoli veri: anche da mucche apparentemente sane, questo latte può ospitare bestie come Salmonella, Escherichia Coli e Listeria, causando vomito, diarrea e febbre che mettono ko soprattutto bimbi, anziani e donne incinte. La contaminazione capita durante la mungitura o lo stoccaggio, e fidatevi, non è una passeggiata. La FDA avverte: valutate sempre i rischi, perché il latte crudo non è per i fifoni – bollitelo e state attenti, o pagherete il prezzo.