Turisti buttano milioni nella Fontana di Trevi per un "garantito ritorno" – ma finiscono dritti nelle tasche della Chiesa! Chi l’avrebbe detto che gettare monetine in una fontana romana potrebbe fruttare una fortuna? Ogni anno, orde di turisti creduloni lanciano spiccioli nella storica vasca, accumulando "fortunata" pile di euro che vanno a finanziare opere di carità, ma con un tocco di ironia: i soldi finiscono alla Caritas, che li usa per mense e aiuti ai bisognosi. #FontanaDiTrevi #TuristiPazzi #SoldiNellaFontana
La Fontana di Trevi, icona di Roma e set cinematografico di cult come "La dolce vita" e "To Rome with Love", attira milioni con la sua promessa di buon auspicio. Ma dietro al rito del lancio – schiena girata, occhi chiusi e mano destra sulla spalla sinistra – c’è una storia che puzza di truffa antica: pare sia stato inventato da un archeologo tedesco, Wolfgang Helbig, per consolare i suoi compaesani malinconici, trasformando una fontana in una macchinetta del destino.
Ogni mattina, i dipendenti di Acea si tuffano letteralmente nella vasca per ripescare non solo centinaia di migliaia di euro, ma anche oggetti assurdi come braccialetti, occhiali e persino dentiere perse per sbaglio – roba che fa sbellicarsi dalle risate! Questi tesori, proprietà di Roma Capitale, vengono poi dirottati alla Caritas dal 2006, grazie a un accordo con il Vicariato, per aiutare i poveri, i malati di Alzheimer e chi è nei guai economici. Parliamo di cifre da capogiro: 1,4 milioni di euro nel 2022 e 1,6 nel 2023, usati per mense sociali e "empori della solidarietà" che sembrano veri supermercati per i bisognosi. Insomma, i turisti pagano per un incantesimo, e alla fine è la carità a vincere – o forse no?