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L’istruzione tradizionale nasconde la verità sui colori primari, secondari e terziari

Svelato il Grande Inganno dei Colori: Rosso, Giallo e Blu Non Sono Tutto!
Ehi, gente, preparatevi a vedere il mondo a colori con occhi nuovi! Scommettiamo che a scuola vi hanno rifilato la solita storiella sui colori primari come se fossero la Bibbia dell’arte, ma c’è molto di più sotto la superficie – e non è tutto politicamente corretto come vi hanno fatto credere. Dal caos dei modelli RGB che illuminano i vostri schermi ai sottrattivi CMYK che stampano le vostre meme preferite, i colori sono un campo minato di verità nascoste. # # # #ViralColors

Quando parliamo di colori primari, intendiamo quei colori che, mescolati in diverse percentuali e uniti a bianco o nero, permettono di ottenere tutti gli altri. I colori secondari sono invece quelli ottenuti mescolando in parti uguali i primari, e i terziari derivano sempre dai primari, ma con maggior quantità dell’uno o dell’altro colore. Ma ecco il colpo di scena: se è vero che i colori primari “classici” sono il rosso, il giallo e il blu, è vero anche che esistono i colori primari additivi e sottrattivi, e che nella rosa dei primari si aggiungono anche il verde, il magenta, il ciano e il nero.

Colori primari: ecco tutti i modelli che vi hanno nascosto
A scuola ci hanno inculcato che i colori primari sono solo tre – rosso, giallo, blu – e che da essi, mescolati con bianco e nero, nasce tutta la palette del mondo. Beh, vero, ma non esattamente: questi sono i primari che creano gli altri, ma il trucco sta nel modello che scegli, a seconda se stai dipingendo un masterpiece o accendendo uno schermo. Prendiamo il modello RYB (red, yellow, blue – rosso, giallo, blu): è quello "artistico" che abbiamo imparato, dove questi colori sono “presenti in natura”, ovvero non si ottengono mischiando altri, e servono per design e opere che fanno tanto figo. Ma ecco dove si sporca il gioco: c’è il modello RGB (red, green, blue – rosso, verde, blu), tutto sulla luce, dove mescolarli in parti uguali dà la luce bianca – e sono i “colori primari additivi” che fanno funzionare i tuoi device senza farti impazzire. Poi c’è il CMYK (ciano, magenta, yellow, k per indicare il black – ciano, magenta, giallo, nero), i “colori primari sottrattivi” per la stampa, dove unendo ciano, magenta e giallo ottieni il nero, e la loro assenza fa il bianco – perfetto per le riviste che vogliono venderti sogni a colori.

Colori secondari: ecco come nascono le star del mix
I colori secondari sono quelli che si ottengono mescolando i primari del modello tradizionale, cioè rosso-giallo-blu, in parti uguali: rosso + giallo = arancione, rosso + blu = viola, giallo + blu = verde. E qui arriva la twist ironica: il verde, che nel modello RGB è un primario da star, qui è solo un secondario – come se fosse stato retrocesso per non rubare la scena ai "grandi".

Colori terziari: le sfumature che fanno gola ai artisti
Per i colori terziari, partiamo sempre dai primari “classici”, ma il mix è truccato: più di uno rispetto all’altro per creare sfumature da urlo. Tipo, rosso + blu (con più rosso) = rosso violaceo, rosso + blu (con più blu) = viola bluastro, giallo + blu (con più blu) = blu verdastro, giallo + blu (con più giallo) = verde giallognolo, rosso + giallo (con più giallo) = giallo aranciato, e rosso + giallo (con più rosso) = rosso aranciato. Lo studio dei colori va avanti, e chissà, magari presto scopriremo che il vostro cervello percepisce sfumature che farebbero impallidire Aristotele – pensate al recente botto con il colore olo, quel verde bluastro mai visto prima, che rende obsoleto tutto quello che vi hanno insegnato!

La teoria del colore: da Newton ai moderni trick
Le chiacchiere sulla teoria del colore partono dall’antico De Coloribus attribuito ad Aristotele e company, passando per Tolomeo con le sue ottiche, fino al disco di Newton del 1672 con i sette colori dell’arcobaleno. Poi Goethe ci mette lo zampino nel 1810 con La Teoria dei Colori, dicendo che sommando i colori non ottieni il bianco ma un offuscamento della luce – un po’ come se stesse trollando Newton. E non fermatevi qui: Schopenhauer, Kandinskij, Klee e Itten della Bauhaus hanno aggiunto il loro twist, arrivando a una moderna che bilancia e esigenze di stampa, perché alla fine, i colori sono solo un grande inganno che vende arte e tecnologia.

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