Google sta per uccidere il leggendario pulsante “Mi sento fortunato”? Big G, sempre più invasiva, testa “Modalità AI” al suo posto, catapultando gli utenti in un mondo di risposte AI generate al volo! Addio alla fiducia cieca negli algoritmi classici, benvenuta era chatbot – ma è un colpo al cuore per i fan di vecchia data. #GoogleAI #AddioMiSentoFortunato #TechShakeup
Ebbene, Google, l’impero del search, sta giocando al pericoloso gioco del cambiamento, rimpiazzando il pulsante iconico “Mi sento fortunato” con questa nuova diavoleria chiamata “Modalità AI”. Già, alcuni utenti USA stanno sbattendo gli occhi su questa mossa audace nei test limitati di Google Labs, dove il tasto appare accanto al campo di ricerca, a volte mandando in pensione diretta l’old school “Mi sento fortunato”, che vi porta dritto al sito top scelto da Big G. Senza conferme ufficiali, sembra che la ricerca online stia virando verso risposte AI auto-generata, un passo che fa gridare al "cambiamento forzato"!
Ora, ricordiamo cos’era quel pulsante “Mi sento fortunato”, un relitto nostalgico per i veterani di Google: lo clicchi dopo una query e – bam! – atterri sul sito più rilevante, ignorando del tutto la lista dei risultati. È perfetto per caccia mirate, tipo il sito ufficiale di una compagnia, ma una schifezza se devi scavare tra fonti diverse o hai domande vaghe. Insomma, era un gesto di pura fede nell’algoritmo, roba da puristi.
…E poi arriva “Modalità AI”, che rovescia tutto come un’onda travolgente. Niente più salti diretti a siti web: questa funzione scatena un chatbot AI che vi spara risposte sintetiche e "intelligenti" sul momento, bypassando elenchi di link per darvi una risposta pronta all’uso. Un’evoluzione? Magari, ma suona come l’ennesimo trucco di Google per dominare tutto con l’AI.
Intanto, “Modalità AI” è solo un test per una manciata di utenti americani, come ammette la portavoce Ashley Thompson: “Testiamo spesso diversi modi per consentire alle persone di accedere alle nostre utili funzionalità. Questo è solo uno dei tanti esperimenti.” Foto rubate online mostrano il pulsante vicino alla lente di ricerca, o al posto di “Mi sento fortunato”, con bordi arcobaleno che si accendono come a gridare: "Ehi, l’AI è il futuro, che vi piaccia o no!"
Questa faccenda solleva un polverone: da una parte, è il progresso che ci travolge con ricerche conversazionali; dall’altra, è un affronto culturale, perché “Mi sento fortunato” è parte dell’anima di Google, un simbolo di fiducia che alcuni adorano e non vogliono mollare. Chissà se Big G ci ripenserà o ci costringerà a ingoiare questa pillola AI… Staremo a vedere, ma l’aria è elettrica!