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PFAS: Le sostanze chimiche eterne che intossicano l’ambiente in modi inaspettati e persistenti

Allarme mondiale: Quei maledetti "forever chemicals" PFAS sono ovunque e non se ne vanno mai, rovinando fegato, reni e persino il nostro cervello! L’UE li ha finalmente vietati, ma stanno ancora infestando acqua, suolo e cibo, con tossici da capogiro. Sveglia, gente! #PFAS

Avete presente quelle sostanze chimiche che l’umanità ha inventato e che ora ci stanno boicottando la vita? Parliamo dei PFAS, i cosiddetti "forever chemicals", che da decenni imperversano nell’ambiente senza degradarsi. Creati negli anni ’40, questi composti fluorati sono un’armata di oltre 4.700 – o forse 12.000, a detta dell’EPA – molecole che si accumulano ovunque, dal suolo ai pesci, fino al nostro sangue. Non si distruggono per colpa del loro legame chimico super-resistente, e anche quando li bandiamo, li sostituamo con robe altrettanto sospette. Gli urlano: trattiamoli come una categoria unica da regolamentare subito, prima che questa "sostituzione indesiderabile" ci faccia rimpiangere i vecchi tempi!

Questi PFAS si diffondono come una piaga planetaria, finendo in padelle antiaderenti, vestiti impermeabili, cosmetici e persino pesticidi. Li trovate nella pioggia, nel , nei laghi alpini e nelle remote zone come l’Antartide – insomma, non c’è scampo! Rilasciati da scarichi industriali e discariche, i PFAS a catena corta scorrazzano nel suolo e nelle acque, mentre quelli a catena lunga si appiccicano ai tessuti animali. Alla fine, arrivano dritti nella nostra catena alimentare, e voi sapete cosa significa: più PFAS nel piatto, più guai per la salute.

Non scherziamo: secondo l’EFSA, questi inquinanti giocano sporco con fegato, reni, tiroide e sistema immunitario. Studi agghiaccianti dalle Isole Faroe e dalla Norvegia mostrano che i bambini esposti ai PFAS hanno una risposta vaccinale ridotta fino al 50%, con rischi di infezioni, allergie e persino ADHD. La soglia tollerabile? Solo 4,4 nanogrammi per chilo di peso corporeo alla settimana – roba da far tremare i regolatori! E non fermatevi qui: correlazioni con infertilità, tumori ai reni e testicoli, e persino Alzheimer, perché questi bastardi attraversano la barriera cerebrale e ci restano.

Ora, la bufala sugli utensili da cucina in plastica nera: un studio su Chemosphere ha smentito i pettegolezzi, confermando che non contengono PFAS, nonostante qualche allarmismo iniziale per via di altri ritardanti di fiamma vietati. In Italia, Altroconsumo ha testato e dato via libera, quindi potete girare la pasta con quel cucchiaio nero senza panico. Ma attenzione, la presenza di altre sostanze tossiche dal riciclo elettronico non è una passeggiata – meglio stare guardinghi.

Insomma, i PFAS non sono invincibili, esistono alternative senza per tessuti e imballaggi, ma serve una bella scossa politica e industriale per eliminarli davvero. L’Europa sta arrivando con regole più toste, ma intanto, fatevi furbi: scegliete prodotti senza PFAS, buttate i contenitori usa e getta e pretendete trasparenza dai produttori. Se vogliamo, anche una sostanza "eterna" può finire nella spazzatura della storia!

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