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Un villaggio svizzero viene sepolto dai detriti di un ghiacciaio collassato nel Birch, scatenando polemiche sul clima impazzito.

Disastro glaciale in Svizzera: il ghiacciaio Birch crolla e devasta Blatten! Immaginatevi un muro di ghiaccio e fango che si abbatte su un paesino tranquillo – è successo ieri pomeriggio, con case spazzate via come birilli. Evacuati per un pelo, ma il 90% degli edifici è sepolto sotto tonnellate di detriti. È un avvertimento su Mother Nature che fa i capricci? #CrolloGhiacciaio #EmergenzaClimatica #SvizzeraDisastro

Una catastrofe epica ha colpito il villaggio di Blatten nel Canton Vallese, con una colossale porzione del ghiacciaio Birch che si è staccata intorno alle 15:30 di ieri, scatenando una valanga di ghiaccio, detriti e fango che ha sommerso l’intero centro abitato a 1.500 metri d’altitudine. Per fortuna, le autorità hanno evacuato in tempo i circa 300 residenti, evitando una strage, ma le immagini dal video in circolazione mostrano un paesaggio apocalittico dove il 90% delle abitazioni è ormai inghiottito dal caos – e chi lo paga questo conto salato?

Non è stata una sorpresa totale, eh: i media svizzeri avevano già suonato l’allarme nei giorni precedenti, con il ghiacciaio che mostrava segni di cedimento attraverso piccole valanghe sempre più aggressive, avanzando verso il villaggio a un ritmo folle di 10 metri al giorno, come riportato. In totale, tra i 4 e i 6 milioni di metri cubi di materiale si sono staccati, e ora i detriti hanno fatto pure il bello e il cattivo tempo deviando il corso del fiume Lonza – tradotto: allagamenti in arrivo nelle zone vicine, con le autorità che tengono il fiato sospeso.

Ma qual è il vero colpevole dietro questo macello? È presto per puntare il dito solo al cambiamento climatico, dice la ricercatrice Mylène Jacquemart, e ecco le sue parole: "[Le frane più piccole] accadono più spesso, soprattutto ad altitudini elevate. […] Tracciare un collegamento tra l’aumento delle temperature e le frane più grandi, come quella attuale a Blatten o quella a Bondo nel 2017, è invece prematuro. Le nostre osservazioni sistematiche si estendono su un periodo di una ventina d’anni. È troppo poco per dire se si tratti di eventi eccezionali oppure se sia in atto un cambiamento statistico significativo." Insomma, la Terra sta giocando a fare il gigante impazzito, e noi stiamo a guardare – o no?

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