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È stato scoperto che i gatti arancioni sono in prevalenza maschi a causa di una mutazione genetica, sconvolgendo le regole della natura felina.

#GattiArancioniRivelati #ScienzaPazza Scienziati hanno finalmente svelato il segreto dietro i gatti arancioni: una mutazione genetica che rende i maschi più "fortunati" nel colore, facendoli dominare la scena felina! Con studi da Stanford e Kyushu, scopriamo che è tutta colpa di un gene sul cromosoma X. Che i gatti arancioni siano più caotici? Forse è genetico, non solo … #FattiVirali #MiaoMutante

Preparatevi, amanti dei gatti: dopo decenni di ricerche, gli scienziati hanno smascherato il motivo per cui i vostri felini arancioni sembrano usciti da un dipinto pazzo. È tutto nei geni, specificamente una mutazione sul cromosoma X che trasforma il pelo in un’esplosione di colore. Due team, uno dalla Stanford University negli e l’altro dalla Kyushu University in Giappone, hanno individuato indipendentemente una "delezione", una perdita di un pezzetto di che manda in tilt il gene Arhgap36. Risultato? I gatti arancioni sono quasi sempre maschi, perché a loro basta una sola copia della mutazione per diventare delle furie arancioni, mentre le femmine devono ereditarla da entrambi i genitori per un colore uniforme – altrimenti finiscono con un mantello "a chiazze" come nei calico, metà festa e metà disastro.

Ma come funziona questa follia genetica? Il gene Arhgap36, quando impazzisce, fa produrre più feomelanina, il pigmento che dona quei toni caldi e accesi. Con la mutazione, si attiva fino a 13 volte di più, trasformando il povero gatto in una bomba arancione vivente. Non è nel gene stesso, ma in una zona "regolatrice" del DNA che normalmente lo tiene a bada – immaginate un interruttore che salta, e boom, colore everywhere! Gli studi su bioRxiv, condotti dal genetista Greg Barsh di Stanford, hanno analizzato cellule di gatti arancioni mostrando che Arhgap36 è iperattivo, mentre un database di 188 genomi felini conferma: tutti i gatti arancioni, calico o tartarugati hanno esattamente questa "delezione".

Non da meno, il team giapponese guidato da Hidehiro Toh della Kyushu University ha esaminato oltre 250 genomi globali, arrivando alle stesse conclusioni esplosive. Nei calico, l’attività di Arhgap36 schizza in alto solo nelle zone arancioni, confermando che il colore dipende da quanto quel gene viene "acceso". Questa mutazione è antica e diffusa ovunque, probabilmente comparsa una volta sola nella dei gatti domestici, e diffusa grazie alla selezione naturale e all’allevamento umano – pensate, già nei dipinti cinesi del XII secolo c’erano gatti arancioni!

Ora, la parte succosa: i ricercatori stanno scavando nel DNA di gatti mummificati egizi per tracciare le origini, e c’è chi mormora che questa mutazione potrebbe influenzare il comportamento. Molti proprietari giurano che i gatti arancioni siano più socievoli, affettuosi o addirittura "caotici", e dato che sono per lo più maschi, forse è solo la solita scusa per il loro caratteraccio. Il genetista Christopher Kaelin avverte: non ci sono prove solide di differenze cerebrali, ma chi sa, magari è tutta una cospirazione genetica!

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