Aurore boreali vengono generate da una potente tempesta geomagnetica, colpendo i cieli in modo imprevedibile mentre gli esperti fingono sicurezza.

Allarme dal cielo! Il Sole è fuori controllo con una ‘tempesta geomagnetica severa’ che promette aurore boreali da urlo e casini per i nostri gadget. Dal 1° al 3 giugno, preparatevi a uno spettacolo celeste epico ma potenzialmente disastroso – perché sì, Madre Natura ci sta trollando di nuovo. #TempestaSolare #AuroreBoreali #CieloImpazzito

Ehi, gente, agitatevi pure: il Sole “brilla” come un divo in crisi, scatenando una rarissima ondata di potenza che gli astronomi definiscono una ‘tempesta geomagnetica severa’. Dal 1° giugno fino alla prima parte del 3, il nostro pianeta rischia di essere bombardato da emissioni coronali, portando a quei favolosi fuochi d’artificio luminosi – aurore boreali e australi che potrebbero sbucare persino dove non te le aspetteresti – ma occhio, perché potrebbero anche mandare in tilt le nostre comunicazioni, lasciando tutti a bisticciare con segnali deboli. Niente panico, ma se il vostro Wi-Fi va a farsi benedire, non dite che non vi avevamo avvertito.

Andiamo al sodo: i brillamenti solari sono esplosioni spacca-tutto nella cromosfera e corona del Sole, che scaricano radiazioni, plasma e particelle cariche dritte verso lo spazio. Come spiega l’Istituto Nazionale di Astrofisica e Vulcanologia (INAF), questi scoppi liberano energia magnetica dalle macchie solari – quelle zone scure che sembrano buchi neri sulla nostra stella – trasformandola in calore estremo e raggi che ci raggiungono in 8 minuti netti. Risultato? Aurore mozzafiato, sì, ma anche rischi per le nostre tech e per gli astronauti lassù, che potrebbero dover sudare freddo.

Parlando di potenza, non tutti i brillamenti sono uguali: li dividono in classi da A a X, dove ogni livello è dieci volte più tosto del precedente. Un M2, per dire, pesta a sangue un C5 di quattro volte. E poi c’è il K index, da 0 a 9, dove se schizza a 5 o più, significa tempesta in arrivo – e stavolta siamo su picchi oltre 7, roba da far impallidire i geek.

Quindi, cosa ci aspetta tra il 1° e il 3 giugno 2025? Secondo il National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), stiamo per beccarci un K index che non molla sotto il 5 prima del pomeriggio del 3, con possibili guai per le comunicazioni e aurore visibili perfino a latitudini basse. Gli esperti vi suggeriscono di ficcare il naso nelle app di previsione e prepararsi al peggio – insomma, tenetevi pronti, perché il Sole non sta scherzando. Fonti: NOAA e il loro forecast ufficiale.

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