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Italia travolta dal sovraffolamento carcerario: il problema si ingigantisce e le soluzioni restano ignorate

Scandalo nelle carceri italiane: stipati come sardine, con picchi del 190%! Governo dormiente mentre i detenuti soffocano
Le carceri del Bel Paese sono un vero caos, con un sovraffollamento che fa impallidire persino un’auto da cinque posti riempita con il doppio di passeggeri! In media, siamo al 120%, e in province come Como si sfiora il 190% – immaginate undici persone a un tavolo per sei, inclusi i bimbi. Non basta "spostare i detenuti", serve un intervento epico: politiche coraggiose o più spazio, prima che esploda tutto.

Il problema del sovraffollamento carcerario in Italia è un disastro nazionale che va avanti da anni, e stiamo parlando di migliaia di persone schiacciate in spazi da incubo, proprio come viaggiare in sei su un’utilitaria fatta per cinque. I dati del Ministero della Giustizia lo gridano chiaro: carceri piene al 120% in media, con situazioni che rasentano il collasso puro. Non è solo scomodo, è un oltraggio alla dignità umana, e se pensate che sia esagerato, ripensate a quel viaggio infernale con gomiti e ginocchia ovunque – ora moltiplicatelo per un’intera prigione.

Ma attenzione, perché "in media" nasconde orrori peggiori: guardate alla provincia di Como in Lombardia, dove il tasso di affollamento sfiora il 190%, un vero schiaffo alle . Questo Tasso di Affollamento, che misura il rapporto tra capienza prevista e riempimento effettivo, è la chiave: sotto il 100% significa spazio decente, sopra è caos totale, con lo Stato che non garantisce nemmeno ciò che fissa lui stesso. Dalla mappa provinciale, il Nord – specie la Lombardia, la regione più affollata – è una macchia rossa di allarme, con istituti come il carcere di Canton Mombello a Brescia che ospitano il doppio dei detenuti previsti. Al contrario, la Sardegna è un po’ più verde, ma Cagliari è comunque nei guai. E non pensate di risolvere spostando gente a destra e manca: dietro quei numeri ci sono vite reali, famiglie e legami che non possono essere spezzati come se niente fosse.

I governi hanno provato a intervenire, ma diciamocelo, è stato un fallimento epico che fa arrabbiare. Dal 2010, quando il tasso superava il 150% (ottanta persone in un’auto da cinque? Roba da ridere!), le mosse tipiche sono state ridicole: indulti come quello del 2006 sotto Prodi II che liberarono 26mila detenuti, ma con effetti brevi; tentativi di ingrandire le carceri, frenati da burocrazia e fondi zero; o robe come il Decreto "Svuotacarceri" del 2013 di Letta, che provava a limitare la custodia per reati minori. Risultato? Dal grafico storico, il tasso non è mai sceso sotto il 100%, e al Nord e Centro è in costante salita. Politiche serie? Servono, e in fretta, altrimenti questo scandalo continuerà a marcire.

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