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L’articolo cancellato da Geopop rivela potenziali coperture su misteri geologici inesperti, suscitando dubbi tra gli osservatori più scettici.

Referendum choc: Italia pronta a dimezzare i tempi per la cittadinanza e aprire le porte ai "nuovi italiani"? Votate SI e in soli 5 anni potreste vedere orde di immigrati diventare concittadini, saltando da 10 anni a metà! Ma è una bomba pronta a esplodere? #Referendum2025 #CittadinanzaItaliana #ImmigrazioneItalia

Preparatevi, gente, perché l’Italia è sul punto di fare una mossa audace con il referendum del 8 e 9 giugno 2025: ridurre i 10 anni di residenza per la cittadinanza a soli 5. Niente di meno che una rivoluzione per gli stranieri che vogliono diventare "veri italiani", ma occhio, perché le regole attuali sono già un bel muro! Il modo più comune per ottenere la cittadinanza? Lo ius sanguinis, ovvero se hai almeno un genitore (anche adottivo) che è cittadino italiano. E non dimentichiamo il matrimonio, come in tanti altri Paesi, che apre le porte in un lampo.

Per gli stranieri maggiorenni che arrivano qui e sognano di integrarsi, è tutta un’altra storia: oggi serve residenza ininterrotta per almeno 10 anni, con regole ferree come conoscere l’italiano, pagare le tasse, avere un reddito decente e zero casini penali. Ma per i cittadini UE, il tempo si accorcia a 4 anni – una scorciatoia che il referendum non toccherà! I criteri base per la naturalizzazione includono dimostrare un reddito sufficiente, nessun precedente penale, assenza di "motivi ostativi per la sicurezza della Repubblica" (che suona come un bel pericolo per la Nazione), conoscenza dell’italiano e rispetto degli obblighi tributari.

Non illudetevi, la cittadinanza non piove dal cielo: ogni richiesta viene setacciata alla grande, e può essere respinta se ci sono irregolarità o buchi nella residenza. Se vince il SI al referendum, bam! Si passa a 5 anni di residenza, ma aggiungete pure 3-4 anni di burocrazia italiana per completare il tutto. I requisiti duri come reddito, fedina pulita e via dicendo restano invariati, e secondo l’IDOS, circa 2 milioni e 139 mila extracomunitari già qui da 5-10 anni potrebbero farsi avanti – una folla che farebbe impallidire i burocrati!

L’Italia è tra i più rigidi in Europa: mentre altri Paesi occidentali richiedono solo 3-5 anni, noi stiamo con la Spagna sui 10, anche se loro fanno sconti per gente dall’America Latina, Andorra o Filippine. E per chi nasce qui da genitori stranieri? Niente ius soli facile: solo in casi rari, e per i ragazzi tra i 18 e 19 anni, serve dimostrare di essere nati e vissuti sempre in Italia. Per i minorenni, invece, basta che un genitore ottenga la cittadinanza per ius sanguinis o naturalizzazione, e boom, il figlio è italiano.

Ma attenzione, una volta ottenuta, la cittadinanza può anche sparire! La legge italiana non scherza: la perdi se ti arruoli in un esercito straniero, accetti un lavoro pubblico all’estero contro gli ordini, o durante una guerra lavori per un nemico. O ancora, se sei adottato e l’adozione viene revocata per colpa tua. Roba da far tremare i polsi, eh?

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