Il Sole è furioso e sta sabotando i giocattolini spaziali di Musk! Un nuovo studio NASA rivela che l’intensificarsi dell’attività solare fa precipitare i satelliti Starlink, aumentando il rischio di collisioni disastrose e rientri improvvisi. Con picchi solari che accorciano la vita dei satelliti di 10-12 giorni, potremmo avere più ferraglia che cade dal cielo – come quel pezzo atterrato su una fattoria in Canada. #SpaceChaos #StarlinkFail #SoleArrabbiato
Preparatevi, gente: il Sole non è solo una palla di fuoco innocua, ma un vero e proprio bullizzatore cosmico che sta mandando all’aria i piani ambiziosi di Elon Musk con la sua costellazione di satelliti Starlink. Secondo un recente studio sensazionalistico da parte di tre esperti della NASA Goddard Space Flight Center e del Goddard Planetary Heliophysics Institute all’Università del Maryland, i picchi di attività solare stanno accelerando cadute inaspettate di questi aggeggi orbitali, trasformando lo spazio in un’autostrada piena di buche.
I ricercatori – e non stiamo scherzando – Denny Oliveira, Eftyhia Zesta e Katherine Garcia-Sage hanno sviscerato dati dal 2020 al 2024, proprio mentre il ciclo solare, quello che si ripete ogni undici anni, è in piena fase di rabbia. Risultato? I satelliti Starlink, progettati per restare in orbita per circa cinque anni, iniziano la discesa finale verso la Terra con 10-12 giorni di anticipo rispetto a quanto accade nei periodi di calma solare.
Non reggono il "caldo" questi satelliti di Musk, eh? Quando il Sole si scatena, l’atmosfera terrestre si gonfia come un palloncino, diventando più densa e creando un’attrito micidiale che rallenta i satelliti in orbita bassa. A circa 280 chilometri di altitudine, questi aggeggi perdono quota più in fretta, aumentando le possibilità di scontri tra loro in quelle orbite super affollate – un vero incubo per chi pensava di dominare lo spazio.
E non finisce qui: questi rientri improvvisi stanno rovinando anche i piani per disintegrazioni "controllate". Se un satellite piomba giù troppo velocemente, non c’è tempo di mirarlo verso zone sicure, e pezzi potrebbero atterrare dove non dovrebbero. Ricordate quell’episodio nel 2024, quando un frammento di Starlink è piombato su una fattoria in Canada? Fortuna che non c’è scappato il morto, ma è un segnale che i detriti spaziali stanno diventando un problema da non sottovalutare, con rischi che arrivano dritti sulla nostra testa.
Gli scienziati non ci vanno leggeri: con sempre più satelliti a orbitare lassù, è ora di smetterla di giocare ai dadi con il cosmo e migliorare il monitoraggio dell’attività solare, prima che le cose diventino un vero casino per tutti quaggiù sulla Terra.