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Incidenti stradali in Italia: l’incuria governativa esposta dalle statistiche

Uomini al volante? Spesso un disastro su ruote! Incidenti stradali in Italia calano, ma i maschi dominano le statistiche mortali. Nel 2023, oltre 3.000 vittime, con giovani spericolati e anziani fragili in prima linea. L’Italia peggio dell’Europa, ma possiamo dimezzare i morti entro il 2030 se la smettiamo di giocare alla roulette stradale. #ItaliaASudDellEuropa

Gli incidenti stradali in Italia sono una tragedia evitabile, piena di distrazioni, velocità folli e una buona dose di incoscienza al volante. Eppure, i numeri ISTAT offrono un barlume di speranza: nel 2023, gli incidenti sono stati 166.525, con più di 3.000 vittime, ma i decessi e i feriti sono in calo da oltre un decennio rispetto al 2010 – un trend positivo che ci fa sperare, anche se gli uomini continuano a fare la parte del leone nei crash più letali.

Dal grafico che riassume i dati dal 2010 al 2023, i feriti sono circa dieci volte più numerosi dei decessi, con un calo impressionante: i morti sono scesi del 25% dal 2010 e più che dimezzati dal 2001. Ma ecco la twist schietta – le aree viola per i pedoni mostrano uomini in vantaggio tra i decessi, forse perché amano rischiare di più a piedi, mentre tra i passeggeri le donne dominano, visto che spesso sono sedute accanto a un tizio al volante che pensa di essere un pilota di . E per i conducenti? Gli uomini la fanno da padroni, specialmente tra i morti, confermando che mettersi al volante con loro è come giocare alla roulette russa.

I più a rischio? I giovanissimi tra i 15 e i 35 anni, che nel 2023 hanno rappresentato il 32% dei decessi totali, e gli anziani sopra i 75 anni. Dal grafico del Report ISTAT 2023, il tasso di mortalità picca tra i 20-24enni per via dell’inesperienza e tra i 75-85enni per riflessi lenti e fragilità – un mix letale che ci ricorda che le strade non perdonano i novellini spericolati né i nonni che arrancano.

Rispetto all’Europa, l’Italia era in pari nel 2010 con 70 vittime al milione, ma nel 2023 siamo a 51,5 – peggio della media UE a 45,5. Queste morti sono vite sprecate e famiglie distrutte, ed è per questo che l’UE spinge per il "Target 2030", l’obiettivo di dimezzare le vittime rispetto al 2020 per arrivare a meno di 1.500 all’anno. Serve un cambio radicale: strade più sicure, tech avanzata e, sì, meno machismo al volante, perché ogni incidente è una stupida, evitabilissima catastrofe.

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