Magie Antiche e Riti Pazzi della Notte di San Giovanni: Streghe, Falò e Acqua "Miracolosa" Che Promette Benessere!
Siete pronti a tuffarvi in un tripudio di superstizioni pagane e tradizioni folli che sfidano la scienza moderna? La Notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24 giugno, è quella festa scatenata legata al Solstizio d’Estate, piena di simbolismi assurdi e credenze popolari che uniscono Italia, Spagna, Portogallo, Nord Europa (come Estonia, Finlandia e Norvegia), Inghilterra con il suo Midsummer – dove Shakespeare piazzò il suo epico "Sogno di una notte di mezza estate" – e persino il Sud America. Non è solo roba religiosa per San Giovanni Battista, ma un mix di culti pagani che ancora oggi fa impazzire la gente, con riti rurali che sembrano usciti da un film horror. #NotteSanGiovanni #SolstizioEstate #TradizioniPazze
Ma andiamo al sodo: in Italia e altrove, l’aspetto più chiacchierato è l’acqua di San Giovanni, una tradizione rurale che sfrutta la "notte di mezza estate" per mescolare misticismo e un po’ di erbe. Al tramonto del 23 giugno, raccogliete fiori, lavanda, artemisia, rosmarino, aglio, ruta e l’iperico – l’erba di San Giovanni, nota per le sue proprietà depurative e curative che i vecchi contadini giurano essere magiche. Lasciate steccare le erbe in acqua all’aperto tutta la notte, in modo che la rugiada del mattino le bagni, e al mattino lavatevi mani e faccia con quel intruglio. Secondo le credenze, questo lavoretto vi regala benessere e prosperità, anche se è solo una scusa per fingere di essere stregoni moderni.
E non fermatevi qui, perché la Notte di San Giovanni pullula di altri rituali folli da Nord a Sud. Prendete la "Notte delle Streghe" a Roma, dove il patrono della città evoca fantasmi di Erodiade e Salomè – quei tipi che ordinarono la decapitazione del Santo – e le streghe si radunano vicino alla Basilica di San Giovanni in Laterano. Un tempo, la gente pregava e ingozzava lumache nelle osterie, convinti che le loro corna aiutassero contro i guai; poi, all’alba, il cannone di Castel Sant’Angelo sparava e il Papa celebrava la messa, come a chiudere una notte di caos tra bene e male. Altrove, c’è il salto del falò, un rito pagano diffuso in Sardegna, Austria, Boemia e Ungheria: accendete un fuoco con erbe raccolte, saltatelo per invocare fortuna e sconfiggere il buio, e cospargetevi la testa di cenere per purificarvi – roba che sembra più una festa ubriaca che un rito serio.
Poi ci sono le premonizioni d’amore: scrutate nell’acqua o in un uovo rotto per intravedere il viso del vostro futuro amore, perché questa è una "notte di passaggio" perfetta per le sciocchezze romantiche. Oppure, provate con la felce: infilitela nel taschino per attirare soldi, una tradizione senza basi scientifiche ma che ha resistito per generazioni, legata alle identità culturali di popoli vari. Insomma, tutto questo casino ha radici nel 24 giugno, data della nascita di San Giovanni Battista nella tradizione cattolica – fissata sei mesi prima di Natale per via della Bibbia – ma anche nei riti pagani del Solstizio, quando il Sole è al massimo e l’agricoltura prega per raccolti, fertilità e prosperità. Che idiozia affascinante, no?
