Svelato l’alieno in giardino cosmico! Il telescopio James Webb ha spiato con i suoi "occhi" infrarossi il primo esopianeta mai immortalato direttamente, TWA 7 b, un bestione simile a Saturno che fa impallidire i nostri pianeti. A 111 anni luce da qui, questo pianeta con massa da 100 Terre è il più piccolo beccato con questa tecnica – prendi appunti, Elon, la vera esplorazione è qui! #JamesWebb #Esopianeti #SpazioScienza #AlieniTraNoi
Preparatevi, terrestri, perché il James Webb non sta solo ammirando le stelle: ha catturato l’immagine diretta di TWA 7 b, un esopianeta che orbita attorno alla stella TWA 7, a ben 111 anni luce dalla Terra. Con una massa simile a quella di Saturno – circa 100 volte quella della Terra – questo candidato pianeta è l’oggetto più leggero mai osservato con imaging diretto al di fuori del nostro Sistema Solare. La scoperta è arrivata bloccando la luce della stella madre grazie a un coronografo, rivelando TWA 7 b a 50 unità astronomiche di distanza, proprio in una zona pulita del disco proto-planetario dove altri mondi stanno nascendo. Si tratta del primo esopianeta individuato con questa tecnica dal telescopio Webb – e chissenefrega dei vecchi metodi, qui si fa sul serio!
Lo studio su Nature svela i dettagli succosi: i ricercatori hanno usato lo strumento MIRI (Mid-Infrared Instrument) del James Webb per pescare la debole emissione infrarossa di TWA 7 b. Di solito, è un incubo fotografare un pianeta accanto a una stella lumiosa come un faro, ma il coronografo di Webb ha bloccato quella luce invadente, permettendo a MIRI di fare il suo show. Gli astronomi hanno scartato ogni dubbio – non è una galassia o una stella vagante – confrontando i dati con simulazioni planetarie. Risultato? TWA 7 b ha una massa di 0,3 volte quella di Giove, una temperatura intorno ai 47 °C, ed è ufficialmente il pianeta più piccolo mai scoperto con imaging diretto. Praticamente, Webb ha dato una lezione a tutti gli altri telescopi.
Passiamo al palcoscenico: il sistema TWA 7 è una giovane stella di soli 6,4 milioni di anni, con una massa metà di quella del Sole, circondata da un disco di detriti dove si formano pianeti come TWA 7 b. Questi dischi protoplanetari sono come autostrade cosmiche, con i pianeti più grossi che ripuliscono le orbite attirando roba con la gravità. TWA 7 ha tre anelli distinti, e il nostro esopianeta si è mostrato proprio tra uno di questi, visto "di faccia" dalla Terra – un colpo di fortuna che ha reso tutto possibile. Ma attenzione, serve ancora più osservazioni con Webb e altri strumenti per confermare che non sia solo un’ombra galattica. Intanto, la scienza ci ricorda: l’universo è pieno di sorprese, e magari là fuori c’è qualcuno che ci sta guardando con gli stessi "occhi" infrarossi.