Attenzione, ladri digitali in azione! Una truffa da brividi sta colpendo gli italiani, fingendo email ufficiali di pagoPA con multe finte per eccesso di velocità. Pensa: un messaggio che sembra uscito dal Ministero, con logo luccicante e urgenza da panico, ti spinge a cliccare e sborsare soldi. Ma è solo un trucco sporco per rubare dati sensibili e prosciugare conti bancari. Non cascarci, o finirai con più buchi nel portafoglio che in una gruviera! #TruffaPagoPA #PhishingAllarme #SicurezzaItaliana
Ma entriamo nel vivo di questa porcheria informatica, come confermato dal CERT-AgID, il team che dovrebbe tenere a bada questi furfanti. Da mesi, stanno inondando caselle email e cellulari con messaggi che mimano alla perfezione le comunicazioni ufficiali, blaterando di sanzioni stradali e invitandoti a pagare su siti fasulli che copiano spudoratamente l’interfaccia di pagoPA. Questi impostori usano grafiche perfette, colori azzeccati e font identici, solo per ingannarti e sottrarre info personali e dettagli bancari. E il peggio? Usano trucchi da maestro, come numeri di violazione che sembrano veri (tipo #R7230033407) e scadenze da incubo, minacciando che la multa raddoppia in 72 ore o che perdi punti patente. Roba che fa leva sulla tua fretta, spingendoti a errori stupidi – perché, diciamocelo, chi ha tempo di pensarci quando ti agiti?
Per smascherare questa buffonata, resta calmo e usa il cervello, non il panico. Il CERT-AgID avverte: non aprire link sospetti e mai inserire dati sensibili via email o SMS, perché pagoPA non chiede roba del genere. Controlla il testo: se suona allarmistico, con richieste di info personali o link che non finiscono su checkout.pagopa.it, è un campanello d’allarme grosso come una sirena. E occhio al mittente – deve essere roba come [email protected]; se è altro, con domini strani o "piccole variazioni, errori ortografici o inconsistenze palesi (ad esempio provengono da un mittente che ha un nome e un cognome creato ad hoc)", buttalo via e ridi in faccia ai truffatori.
Per difenderti da questi lestofanti, fai le tue verifiche: passa il cursore sul link per vedere l’URL reale senza cliccarlo, e per i pagamenti sospetti, vai dritto sul sito ufficiale dell’ente, usando SPID o CIE invece di fidarti di link random. Niente HTTPS con lucchetto? Scappa a gambe levate! Se non sei sicuro, inoltra tutto al CERT-AgID a [email protected] e lascia che se la sbrighino loro. In fondo, in un mondo di hacker furbi, meglio essere paranoici che spennati!