Sconvolgente tragedia social: "Blackout Challenge" uccide un bimbo di 12 anni su TikTok!
Un innocente ragazzino, Sebastian, spegne la sua giovane vita in una stupida e letale sfida virale. A Castleford, UK, il piccolo ha tentato la “blackout challenge”, bloccandosi il respiro per svenire, e i soccorsi sono arrivati troppo tardi. Morto poche ore dopo l’ospedale, è l’ennesima vittima di questi stupidi giochi online. TikTok, sei davvero così irresponsibile? #BlackoutChallenge #TikTokDisastro #SocialMediaPericolosi
Ma andiamo al cuore di questa follia: Sebastian, solo 12 anni, è crollato tragicamente dopo aver seguito una delle sfide più idiote e mortali che infestano i social. Inutili le corse disperate in ospedale a Castleford, West Yorkshire, Regno Unito – i medici non hanno potuto fare miracoli. Le autorità indagano, ma sembra chiaro: non c’è crimine qui, solo l’ignoranza di un’app che espone i ragazzini a pericoli mortali senza filtri.
E cos’è questa “blackout challenge”? È l’ennesima idiozia virale su TikTok e simili, dove i giovani si strozzano per un temporaneo blackout, come se fosse un gioco da niente. Già anni fa, abbiamo visto orrori del genere, come quella bambina di 10 anni trovata con una cintura al collo – e ora, almeno 20 morti confermate, con 15 bimbi sotto i 12 anni. Un bilancio che fa schifo, e TikTok se la cava con un’alzata di spalle.
A inchiodare il dolore ci pensa Agnieszka Czerniejewska, che ha lanciato una raccolta fondi per Sebastian: "Sebastian aveva solo 12 anni. Suonava la chitarra e la tastiera da autodidatta, adorava disegnare ed era sempre sorridente e gentile. I suoi genitori hanno fatto di tutto per crescerlo felice e amato. Poi, in un attimo, tutto è cambiato. Nessun genitore dovrebbe mai trovarsi a seppellire un figlio." Parole che ti prendono a schiaffi, vero? Intanto, i genitori arrabbiati stanno trascinando TikTok in tribunale, accusando l’algoritmo di bombardare i figli con schifezze pericolose, senza un briciolo di protezione. È uno scandalo che nessuno vuole affrontare: i social sono trappole per i più piccoli?
E voi, cosa fate? Smettiamola di girare la testa: parlate con i vostri figli, spiategli cosa guardano online, chi li ispira, prima che un’altra tragedia esploda. Non è il momento di essere finti politically correct – i social stanno giocando con la vita dei nostri bimbi, e qualcuno deve urlarlo forte.