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Il modulo digitale della CAI viene imposto sulla constatazione amichevole: le istruzioni per superare la nuova burocrazia online machinery

Rivoluzione sulle strade: Addio al caos del modulo blu cartaceo? Dal ° luglio 2025, denunciate incidenti via app e dite addio ai fogli strappati sotto la pioggia! È l’Italia che finalmente si digitalizza, ma occhio, se non avete SPID potreste ancora maledire la burocrazia. #Italia2punto0

La constatazione amichevole d’incidente, quel tanto odiato “modulo blu” o CID, ha ora un gemello digitale che sta per sconvolgere le strade italiane a partire dal 1° luglio 2025. Con il nuovo regolamento IVASS n. 56 del 25 marzo 2025, le compagnie assicurative sono obbligate a offrire app e portali web per compilare tutto online, allegando foto e dettagli da smartphone o computer. Niente più scarabocchi illeggibili: basta una firma digitale con SPID o CIE per renderlo legale, ma se preferite il vecchio cartaceo, potete ancora aggrapparvi al passato senza problemi.

Questa novità arriva in un Paese dove gli incidenti stradali sono un’epidemia – parliamo di circa 1,8 milioni nel 2024, l’80% gestiti con risarcimento diretto – e promette di rendere le denunce più smart, anche se non risolve tutti i guai. Come funziona? Semplicissimo: accedete alla piattaforma della vostra assicurazione, inserite dati come data, ora, luogo, targhe, dinamica e foto, poi firmate digitalmente. La firma garantisce che tutto sia autentico e intatto, evitando imbrogli da parte di guidatori distratti o furbi.

Ma ecco la parte controversa: secondo Luigi , presidente di AIPED, “l’introduzione del modulo CAI digitale può certamente migliorare la qualità dei dati raccolti, ridurre errori e agevolare la trasmissione dei documenti”, anche se “non incide in modo determinante sulla sola apertura del sinistro, che è già rapida e avviene generalmente entro 24-48 ore dalla ricezione della denuncia”. Insomma, un passo avanti, ma non la panacea per le code e le scartoffie.

Il bello è che il modulo digitale e quello cartaceo hanno lo stesso valore legale, grazie alle pressioni delle associazioni che non vogliono lasciare indietro i “tecnofobi”. Le compagnie non possono imporvi la versione app: dovete avere scelta, altrimenti AIPED ha già fatto casino. E Mercurio rassicura che il cartaceo non sparirà, evitando così di “penalizzare” chi odia le app più di un tamponamento.

Per compilare il CAI digitale, seguite questi passi generali: aprite l’app o il sito della vostra assicurazione, trovate la sezione sinistri, compilate tutti i campi, autenticatevi con SPID o CIE e confermate. Facile, no? O almeno, lo sarà per chi non inciampa nei glitch tecnologici. Intanto, preparatevi: le strade italiane non saranno più le stesse.

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