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Gli odori sgradevoli dell’Impero Romano venivano mascherati tra feci e profumi, svelando realtà inaspettate dell’antica Roma

Roma Antica: Un Inferno di Puzza e Sporcizia Che Ti Farà Venire la Nausea!
Siete pronti a “annusare” il passato in tutto il suo schifoso splendore? Roma antica, quella città di gladiatori e imperatori, era un letamaio ambulante: immaginate strade sommerse di merda, cadaveri in decomposizione e un’aria così tossica da far vomitare anche un senatore. Sì, i romani vivevano in un caos puzzolente che rende le nostre città moderne un paradiso profumato – e non è politically correct dirlo, ma erano dei selvaggi igienici! #RomaPuzza # #

Ma andiamo al sodo: l’odore pungente di Roma non era certo una fragranza da boutique. I quartieri popolari erano un incubo sovraffollato, con rifiuti umani e animali che si accumulavano ovunque, nonostante le fognature da urlo che i romani si vantavano di avere. Peccato che la maggior parte delle case non si collegasse a quel sistema, per non far risalire puzzoni e topi – una scelta che oggi ci fa ridere, ma all’epoca era la norma per la plebe che viveva in buchi minuscoli o per strada.

E non parliamo degli animali: asini, muli e bestiame lasciavano regali puzzolenti su ogni via, costringendo la gente a schivare il letame come in un gioco sadico. Come se non bastasse, i cadaveri abbandonati rendevano tutto ancora più macabro – pensate a quell’aneddoto di Svetonio, con un cane che porta una mano umana sulla tavola di Vespasiano. Roba da far girare lo stomaco, e vi giuro, non è una esagerazione!

Anche l’igiene personale era un disastro: la gente non si lavava tutti i giorni, preferendo spalare olio d’oliva e grattarselo via con uno strigile, lasciando in giro un miscuglio di sudore e pelle morta che oggi definiremmo semplicemente disgustoso. I bagni pubblici? Vasche condivise con stagnante e un odore da far svenire – il posto ideale per batteri e fetori epici.

Però, i romani non si arrendevano: cercavano rimedi fai-da-te, come deodoranti da bere o masticare, ottenuti bollendo roba tipo radice di cardo nel vino, convinti di “pulire” gli odori corporei. E per i denti, paste rudimentali che non risolvevano un cavolo. Ma c’era anche il lato glamour: profumi esotici da Oriente, unguenti con essenze di rosa, iris e spezie come pepe e cannella, usati per statue e rituali religiosi. Secondo l’archeologa Cecilie Brøns, persino le divinità venivano unte per venerazione – un tocco profumato in mezzo al caos.

Insomma, Roma era un’esplosione olfattiva di feci, urina, fumo e aromi floreali, un mix caotico e nauseante che i romani forse adoravano, perché era il loro “profumo della civiltà”. Chissà se oggi resisteremmo? Un po’ come dire, la puzza, ma è la nostra!,, E tu, saresti sopravvissuto a quell’olezzo epico? Che schifo! #

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