Svelato il segreto delle enclavi mondiali: tre minuscoli Paesi circondati da giganti! Immaginatevi un mondo dove un Paese è intrappolato dentro un altro – un vero rompicapo geopolitico! Oggi, solo tre enclavi regnano supreme: San Marino e Città del Vaticano, appiccicati all’Italia come parenti scomodi, e il Lesotho, perso tra le montagne del Sudafrica. Con quasi ogni centimetro di terra già diviso tra i 200 Stati del pianeta (Antartide esclusa), queste “terre di nessuno” sono rare come un politico onesto. #Enclavi #Geopolitica #MisteriGlobali
Le enclavi sono nientemeno che Stati completamente avvolti dal territorio di un altro, e ce ne sono solo tre sul pianeta: San Marino e Città del Vaticano in Italia, e il Lesotho nel Sudafrica. In un mondo dove ogni angolo è stato afferrato da superpotenze, queste enclavi sono un colpo di fortuna geopolitica – o forse un relitto del passato.
Partiamo con la star assoluta: Città del Vaticano, la più piccola nazione al mondo, schiaffata proprio nel bel mezzo di Roma, sulla riva del Tevere. Con soli 0,44 km² e meno di 900 abitanti, è un record mondiale per piccolezza, gestito come una monarchia assoluta dal Papa, il boss supremo della Chiesa Cattolica. Nonostante la sua indipendenza spavalda – completa di banca, media e servizi propri – il Vaticano è legato all’Italia più di quanto voglia ammettere, usando l’euro senza essere nell’UE e condividendo trasporti come se fosse una dependance. Tutto è iniziato nel 1929 con i Patti Lateranensi, firmati dal Regno d’Italia sotto Benito Mussolini, che risolse la “questione romana” dopo che Roma aveva spodestato i papi dal loro potere temporale nel 1870. Che accordo, eh?
Passiamo a San Marino, la seconda enclave italiana, ufficialmente la “Serenissima Repubblica di San Marino”. Questa repubblica minuscola, appollaiata tra Marche e Emilia-Romagna, copre 61,24 km² con circa 34.000 abitanti, ma il suo vero vanto è essere la più antica repubblica ancora in piedi – fondata nel 301 d.C. da un scalpellino cristiano di nome Marino, fuggiasco dalle persecuzioni romane sul Monte Titano. Nonostante le dimensioni da nano rispetto alle potenze che hanno dominato l’Italia, San Marino ha giocato la carta della neutralità per mantenersi libero. Oggi è una Repubblica parlamentare diarchica con due capitani reggenti che durano solo sei mesi, una Costituzione vecchia come il mondo e accordi furbi con l’Italia e l’UE. Non male per un posto che sembra uscito da una favola medievale.
Ultimo, ma non meno drammatico, è il Lesotho, l’enclave africana circondata dal Sudafrica e definita lo Stato “più alto” del mondo, con tutto il territorio tra i 1.400 e 3.500 metri sul livello del mare – l’unico Paese interamente sopra i 1.000 metri. Con 30.355 km² e 2 milioni di abitanti, è decisamente più grande delle altre due, ma la sua storia è un casino: nato negli anni ’60 dall’indipendenza britannica come Regno di Lesotho (che nelle lingue bantu significa “terra del popolo che parla sotho”), ha affrontato decenni di sangue e instabilità, con vere elezioni democratiche solo dai primi 2000. Ora è una monarchia parlamentare con un’economia zoppicante basata su agricoltura, allevamento e turismo, tanto da dipendere pesantemente dal Sudafrica. Un gigante montuoso con i piedi d’argilla, se capite cosa intendo!