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La seconda canna del traforo stradale più strategico d’Europa viene inaugurata, raddoppiando il tunnel del Frejus e scatenando dubbi sui costi nascosti

Attenzione, mondo! Il Traforo del Frejus si sdoppia e ci fa sfrecciare tra Italia e Francia come pazzi! Oggi, 28 luglio 2025, parte ufficialmente la seconda canna di questo mostro alpino, dopo anni di battaglie con e trivelle – perché chi ha detto che le Alpi sono invalicabili? Con quasi 13 km di galleria unidirezionale, finalmente viaggi più sicuri e moderni, rispettando quelle noiose norme TEN-T. I costi? Un bel malloppo di 400-407 milioni di euro, spartiti tra Roma e Parigi, perché unire l’Europa costa, ma almeno non ci fermiamo per un caffè! #TraforoFrejus #AlpiInvasión #TrasportiRibelli

E via con i dettagli succosi: la nuova canna, lunga 12.878 metri (6.380 in Italia e 6.495 in Francia), è stata scavata come un colpo di dinamite nei primi .600 metri dal lato francese, usando esplosivi per sfondare quella montagna testarda, e poi una TBM da roccia monoscudata per i restanti 4.800 metri, con un diametro che varia da 9.370 mm a 9.310 mm per gestire convergenze rocciose fino a 175 mm – roba da ingegneri pazzi! Ora, la galleria sarà a corsia singola verso la Francia, mentre l’originale va verso l’Italia, con limiti di velocità che restano fissi: minimo 50 km/h, massimo 70 km/h, e almeno 150 metri di distanza tra auto per evitare incendi o tamponamenti epici.

Ma non è finita qui – pensate ai 9 bypass carrabili (5 in Italia, ogni circa 2,1 km) per i soccorsi, più 10 stazioni tecniche sparse tra i due Paesi. La sicurezza è da film d’azione: ventilazione longitudinale con acceleratori di flusso, un Posto di Controllo Centralizzato (PCC) super high-tech in Italia per gestire tutto, e impianti antincendio che fiutano fumi con termografie ai portali, sensori di e idranti ogni 130 metri, più porte tagliafuoco, comunicazioni e un sistema D.A.I. con videocamere – perché se scoppia l’inferno, almeno lo gestiamo come boss!

Tornando alle origini, questo Traforo del Frejus è un tunnel autostradale che collega Bardonecchia in Italia e Modane in Francia, parte della A32 e A43, nella rete TEN-T. Aperto nel 1980 con una sola canna bidirezionale lunga 12,9 km (da 1.280 m.s.l.m. in Italia a 1.228 m.s.l.m. in Francia), nacque negli anni ’70 per far passare le merci al posto del Monte Bianco. Gestito da Sitaf e SFTRF, è un collegamento vitale per traffico commerciale tra Torino e Lione, e non dimentichiamo il traforo ferroviario lì vicino dal 1871 – un classico esempio di come l’Europa unisce (o sconvolge) i suoi confini!

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