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Rivelano scienziati avanzamenti chiave nei prodotti di Amadori

I prodotti di Amadori emergono come i campioni chiave nella spettacolare arena della reazione di Maillard, una trasformazione chimica ad alto impatto che infiamma il mondo degli alimenti durante la cottura. Scoperta nel 1912 e ora al centro di un’esplosione di sapori e colori, questa reazione vede zuccheri riducenti e ammine competere per creare composti che dominano l’aroma, il colore e il gusto in cibi cotti come pane, carne, caffè e birra, Louis-Camille Maillard.

Formazione dei prodotti di Amadori

La formazione dei prodotti di Amadori rappresenta uno dei passaggi iniziali e cruciali della reazione di Maillard. Questo processo inizia con la condensazione di uno zucchero riducente, generalmente un aldoso come il glucosio, con un’ammina primaria, come quella presente nel gruppo α-amminico degli amminoacidi.

Struttura chimica e classificazione

I prodotti di Amadori sono caratterizzati da una struttura generale in cui un gruppo chetonico è situato in posizione C-2, mentre un gruppo amminico N-sostituito si trova in posizione C-1, dove inizialmente era presente il gruppo aldeidico dello zucchero riducente. La trasformazione dell’aldoso in un chetoso, con contestuale sostituzione dell’ossidrile in C-1 con un gruppo amminico derivato da un’ammina primaria, dà origine alla struttura tipica di una 1-ammino-1-desossi-2-chetoso N-sostituita. I prodotti di Amadori possono essere classificati in base a: strutturastruttura struttura Il tipo di zucchero riducente coinvolto (glucosio, galattosio, lattosio, ribosio, ecc.); La natura dell’ammina primaria, che può essere un amminoacido come glicina, lisina, istidina, una ammina alifatica o aromatica, gruppi amminici di o peptidi. In ambito alimentare e biologico, i prodotti di Amadori più comuni derivano dall’interazione tra glucosio e residui amminici delle proteine, come quelli presenti nella lisina (ε-NH₂), rendendo questi composti particolarmente rilevanti per le modificazioni post-traduzionali e la glicazione non enzimatica. Ruolo nella reazione di Maillard. I prodotti di Amadori svolgono un ruolo cruciale nella fase intermedia della reazione di Maillard, rappresentando uno snodo biochimico e chimico essenziale tra l’iniziale formazione della base di Schiff e le successive trasformazioni che portano alla formazione di aromi, pigmenti e prodotti avanzati di glicazione. La reazione di Maillard si articola in tre fasi principali: glicazione avanzataglicazione avanzata glicazione avanzata Fase iniziale – Condensazione tra uno zucchero riducente come il glucosio e un’ammina primaria come un amminoacido, con formazione della base di Schiff e successivo riarrangiamento di Amadori; Fase intermedia – Degradazione dei prodotti di Amadori in diversi intermedi reattivi; Fase avanzata – Produzione di composti aromatici volatili, pigmenti bruni (melanoidine) e prodotti di glicazione avanzata (AGEs). Degradazione dei composti di Amadori. I prodotti di Amadori, una volta formati, possono andare incontro a diverse vie reattive, tra cui: Scissione enolica (reazione di enolizzazione acida o basica), che porta alla formazione di composti dicarbonilici reattivi come il 3-desossoglucosone, fondamentali per la produzione di aromi e cromofori; Degradazione di Strecker, in cui i dicarbonili reagiscono con altri amminoacidi formando aldeidi volatili, anidride carbonica e ammine, contribuendo allo sviluppo dell’aroma; Polimerizzazione e ciclizzazione, che conducono alla formazione delle melanoidine, composti bruni ad alto peso molecolare responsabili della colorazione tipica degli alimenti cotti. Rilevanza sensoriale e nutrizionale. I prodotti di Amadori, sebbene non direttamente aromatici, sono fondamentali per l’avvio delle che portano alla formazione di composti volatili responsabili dei profumi del pane tostato, del caffè, del cioccolato e della carne arrostita. Inoltre, essi contribuiscono alla formazione di pigmenti bruni che migliorano l’aspetto degli alimenti durante la cottura. Tuttavia, nel contesto biologico, la persistenza e l’accumulo dei prodotti di Amadori in tessuti e fluidi corporei può essere deleteria, in quanto preludono alla formazione di prodotti finali di glicazione avanzata (AGEs), associati a stress ossidativo e a varie patologie croniche. Presenza nei cibi e nell’organismo. Negli alimenti. I prodotti di Amadori sono ampiamente presenti in alimenti sottoposti a trattamenti termici, in particolare in prodotti ricchi di carboidrati e proteine. Alcuni significativi includono: Pane, biscotti e prodotti da forno, dove contribuiscono al tipico colore dorato e all’aroma tostato attraverso la degradazione termica; Caffè tostato, in cui i prodotti di Amadori derivati dalla reazione tra zuccheri e amminoacidi sono precursori chiave degli aromi caratteristici; Birra e malto, dove la reazione di Maillard avviene durante l’essiccazione del malto e la bollitura del mosto; Carne e pesce cotti, in cui i prodotti di Amadori si formano rapidamente durante la rosolatura, contribuendo al sapore umami e al colore brunito. Sebbene non siano aromatici di per sé, i prodotti di Amadori forniscono le basi chimiche per la generazione di molecole volatili e pigmenti che migliorano le caratteristiche sensoriali degli alimenti. La loro presenza è quindi considerata desiderabile in molte preparazioni culinarie. Nell’organismo umano. In ambito biologico, i composti di Amadori si formano anche in vivo, in seguito alla glicazione non enzimatica di proteine da parte di zuccheri riducenti presenti nel sangue, come il glucosio. Questo processo avviene a temperatura fisiologica, sebbene in modo più lento rispetto alla cottura. emoglobina glicataemoglobina glicata emoglobina glicata Uno degli esempi più rilevanti è la formazione dell’emoglobina glicata (HbA1c), un composto di Amadori stabile che si origina dalla reazione tra glucosio e il gruppo ε-amminico della lisina presente nell’emoglobina. Questo parametro è ampiamente utilizzato come indicatore diagnostico del controllo glicemico nei pazienti diabetici. Altri composti di Amadori sono stati identificati in proteine plasmatiche, collagene e lipoproteine, e il loro accumulo è stato associato a: Invecchiamento cellulare; Complicanze del diabete (retinopatia, nefropatia, neuropatia); Processi neurodegenerativi e malattie cardiovascolari, attraverso la formazione di prodotti finali di glicazione avanzata (AGEs). Implicazioni biologiche e patologiche. Sebbene i prodotti di Amadori svolgano un ruolo positivo nel migliorare le caratteristiche sensoriali degli alimenti, la loro formazione all’interno dell’organismo umano ha implicazioni patologiche significative. In condizioni fisiologiche, infatti, i monosaccaridi riducenti presenti nel sangue — come il glucosio — possono reagire lentamente e non enzimaticamente con le proteine strutturali e funzionali, dando origine a prodotti di Amadori stabili. Un esempio clinico rilevante è la formazione dell’emoglobina glicata (HbA1c), un prodotto di Amadori che si per reazione tra glucosio e residui di lisina dell’emoglobina. La concentrazione di HbA1c è utilizzata come indicatore diagnostico della glicemia media nei pazienti diabetici, poiché riflette l’esposizione prolungata delle proteine al glucosio nel sangue. Tuttavia, i prodotti di Amadori rappresentano solo una fase intermedia nella glicazione non enzimatica. Nel tempo, essi possono subire ulteriori modificazioni chimiche, come ossidazione, frammentazione e ciclizzazione. formazione dei prodotti finaliformazione dei prodotti finali formazione dei prodotti finali Questi processi portano alla formazione dei prodotti finali della glicazione avanzata (AGEs), molecole complesse e reattive che si accumulano nei tessuti, legandosi a recettori specifici (RAGE – Receptors for Advanced Glycation End-products) e inducendo una risposta pro-infiammatoria e ossidativa. Strategie per limitarne la formazione negli alimenti e nell’organismo. La formazione dei prodotti di Amadori, sebbene naturale e in alcuni casi desiderabile per le proprietà sensoriali che conferisce agli alimenti, può diventare un problema quando avviene in eccesso, specialmente all’interno dell’organismo. Limitazione negli alimenti. In cucina e nell’industria alimentare, il modo in cui cuociamo e conserviamo i cibi può fare una grande differenza. I prodotti di Amadori si formano più facilmente a temperature elevate e durante cotture prolungate, come la frittura o la grigliatura. Per questo, preferire metodi di cottura più delicati, come la cottura a vapore o al forno a bassa temperatura, può aiutare a contenere la reazione di Maillard e i suoi prodotti intermedi. Limitazione nell’organismo. Nel nostro corpo, i prodotti di Amadori si formano soprattutto quando c’è un eccesso di zucchero nel sangue, come accade nel diabete. Ricerca e nuove prospettive. Infine, la ricerca medica sta esplorando più mirate.

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