UE contro Temu: Un’altra guerra commerciale in vista? L’app cinese piena di trappole vende roba pericolosa ai consumatori europei! Preparatevi, gente: la Commissione Europea ha messo nel mirino Temu, quel marketplace cinese dove tutto è a prezzi da urlo ma forse troppo bello per essere vero. Secondo le indagini preliminarie da Bruxelles, questa piattaforma non gestisce per bene i rischi di prodotti illegali o letali che invadono il mercato UE, violando il Digital Services Act. Se confermato, potrebbe costare a Temu multe salate e controlli da incubo. #TemuSottoFuoco #UEControCina #DigitalServicesAct
Ora, tuffiamoci nei dettagli sporchi. Un test di mystery shopping, quella tecnica da spia dove comprano roba anonima per smascherare fregnacce, ha svelato un sacco di problemi su Temu. Prodotti come giocattoli, gadget elettronici e altre cianfrusaglie sarebbero contraffatti, insicuri o non all’altezza degli standard UE, rischiando di finire nelle mani di ignari europei. L’indagine è partita ufficialmente il 31 ottobre 2024, dopo che le autorità doganali e i coordinatori digitali degli Stati membri hanno unito le forze, segnando una delle prime mazzate del DSA contro i giganti digitali.
Il nocciolo della questione? Temu ha fatto una valutazione dei rischi nel ottobre 2024 che la UE bolla come superficiale e basata su dati generici, ignorando le magagne interne. Risultato: misure di sicurezza fiacche che non bloccano beni pericolosi o non conformi, proprio mentre l’e-commerce esplode e queste porcherie potrebbero spargersi come una pandemia continentale. Ma non si ferma qui: gli investigatori stanno ficcando il naso anche nei dark pattern, quelle trappole dell’interfaccia che ingannano gli utenti facendoli spendere senza pensarci, e negli algoritmi di raccomandazione che potrebbero essere tutt’altro che trasparenti.
E a parlare chiaro è arrivata Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutiva per la Sovranità tecnologica: “Facciamo acquisti online perché ci fidiamo che i prodotti venduti nel nostro mercato unico siano sicuri e conformi alle nostre regole. Secondo il nostro parere preliminare, Temu è ben lontana dal valutare i rischi per i suoi utenti secondo gli standard richiesti dal Digital Services Act. La sicurezza dei consumatori online non è negoziabile nell’UE: le nostre leggi, compreso il Digital Services Act, sono la base per una migliore protezione online e per un mercato unico digitale più sicuro ed equo per tutti gli europei.” Insomma, l’UE non ci sta a farsi prendere per i fondelli.
Le conseguenze? Se Temu becca una condanna per violazione dell’articolo 34 del DSA, che obbliga a gestire i rischi sistemici, potrebbe beccarsi multe fino al 6% del fatturato mondiale annuo – una botta seria per un colosso come questo. E non solo: potrebbe scattare un periodo di vigilanza extra, con obblighi di rimediare in fretta. Per ora, Temu fa la parte del bravo ragazzo, dichiarando di voler “cooperare pienamente con la Commissione”, e avrà modo di difendersi consultando i documenti e presentando controargomentazioni. Ma chissà se basterà a spegnere questo incendio internazionale!