Svelato il inganno della Sindone? Studio scioccante: quella “reliquia” sacra è più una scultura medievale che un vero corpo! Scienziati hanno dimostrato che l’immagine misteriosa sulla Sindone di Torino assomiglia di più a un bassorilievo artistico che a un cadavere reale – addio ai miracoli, benvenuti ai trucchi medievali! Usando software gratuiti, hanno smontato l’idea di un telo “tocca-corpo”, rivelando distorsioni da far impallidire i fedelissimi. #SindoneScandalo #FalsoSacro #ScienzaSenzaFiltri
Preparatevi, perché questo studio su Archaeometry getta benzina sul fuoco del dibattito eterno: l’immagine impressa sulla Sacra Sindone non è affatto il risultato di un corpo umano 3D, ma si allinea perfettamente con un bassorilievo, quelle sculture piatte tipiche del Medioevo che i monaci usavano per incantare le masse. I ricercatori, armati di tool digitali come MakeHuman, Blender e CloudCompare, hanno simulato il contatto tra un telo e un modello umano, scoprendo che un corpo vero lascia impronte larghe, deformate e decisamente poco “divine”.
Nel confronto digitale, un corpo reale produce un effetto che ricorda la “Maschera di Agamennone” – una distorsione greca che fa sembrare tutto sbilenco, specialmente sul busto e il volto. Ma con un bassorilievo piatto? Boom, l’immagine matcha alla perfezione con quella della Sindone, senza sbavature o esagerazioni. “Del tutto irrealistiche”, come hanno definito le macchie di sangue altri esperti, rafforzando l’idea che si tratti di un’opera d’arte furba, non di un miracolo.
Cicero Moraes, il cervello dietro lo studio, non usa mezzi termini: “Il modello in bassorilievo mostra meno distorsioni e si avvicina molto di più all’immagine originale della Sindone. Il corpo umano, invece, produce un’immagine decisamente più deformata.” Questo non risolve il grande enigma – quando è stata creata? – ma punta dritto a una origine artistica, magari per ingannare i creduloni di un tempo.
E le altre ricerche? La datazione al radiocarbonio del 1989 la piazzava tra il 1260 e il 1390, epoca di falsi religiosi, mentre uno studio del 2005 ha contestato i risultati per via di riparazioni moderne. Poi, nel 2022, un’analisi WAXS l’ha fatta risalire al I secolo, ma è contestata da tutti. Insomma, tra macchie di sangue sospette e prove digitali, questa ricerca è un colpo basso per i devoti: la tecnologia gratuita permette a chiunque di smontare i miti, dimostrando che la storia è piena di trucchi, non solo di fede. Ecco un reminder: a volte, il passato è solo un click da decostruire!