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Un grattacielo viene fatto galleggiare sull’acqua nel progetto concettuale del Boston Arcology, ignorando le sfide ambientali in gioco

Sbalorditivo e Folle: Il Grattacielo Galleggiante che Potrebbe Rivoluzionare Boston!
Immagginate un colosso di cemento che fluttua nel porto come un’astronave impazzita, pronto a ospitare 15.000 persone in un mix di hotel, uffici e divertimento estremo. Il Boston Arcology di Kevin Schopfer è l’ultima pazzia “verde” che sfida la gravità e il buonsenso, alimentato da turbine eoliche, pannelli solari e turbine marine. Ma è solo un sogno o una bolla pronta a scoppiare? #BostonArcology #GrattacieliPazzi #EcoFollia

Questo mostro marino, soprannominato BoA, non è solo un’espansione urbana verso il mare – è una sfida alle leggi della fisica e al portafoglio dei contribuenti. Progettato per galleggiare in una piscina di contenimento nel porto, alta circa 32 metri, l’edificio si adatterà alle maree e alle tempeste come un tappo di sughero ubriaco, con l’acqua che scorre liberamente dentro e fuori. Niente deriva selvaggia, però: sarà ancorato al fondale con catene e blocchi di cemento per resistere a venti e onde, perché nessuno vuole un grattacielo alla deriva verso il Canada!

Al suo interno, un caos organizzato di ambienti per ogni capriccio, dai lussuosi hotel agli uffici strapieni, fino a spazi verdi e intrattenimento. La chiave del trucco? Una piattaforma fatta di celle di cemento “alleggerito”, cave e piene d’aria per generare la spinta idrostatica necessaria – insomma, un gigante che finge di essere leggero come una piuma, ma con un costo che fa tremare le tasche.

E non dimentichiamo i sky gardens ogni 30 piani, che dissipano calore e offrono oasi per feste e relax, mentre sistemi di sostenibilità come riciclo delle acque grigie e ventilazione passiva promettono un paradiso eco-chic. Ma attenzione: Schopfer giura che si possa realizzare in meno di 10 anni, anche se gli scettici ridono, dicendolo una buffonata costosa che potrebbe affondare Boston nei debiti. Al momento, però, è solo aria fritta – o meglio, aria compressa in celle di cemento!

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