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Ribelli e militari rovesciano governi nel Sahel africano, scatenando un’ondata di caos in Africa occidentale

Sahel in fiamme: Colpi di stato, caos e la fine dell’impero francese! Mentre la regione del Sahel, quella polveriera africana tra Sahara e foreste equatoriali, implode con governi deboli e terroristi islamici al potere, la Francia sta perdendo miseramente il controllo. Colpi di stato in serie mettono fine alla vecchia Françafrique, con la Russia che ride e spinge i suoi burattini. #SahelCrisis #GolpiDiStato #AfricaInRibellione #DeclinoFrancese

Preparatevi a uno scandalo epico: la fascia del Sahel, che va dal Senegal al Sudan, è sempre stata un casino fin dall’indipendenza, con instabilità cronica e ora una raffica di colpi di stato che umiliano la Francia. Questi disastri sono dovuti a stati fragili, economia da terzo mondo e orde di integralisti islamici che fanno il bello e il cattivo . Niente di nuovo sotto il sole africano, ma ora Parigi sta pagando per decenni di neocoloniale arroganza.

Torniamo indietro: Charles De Gaulle, quel furbo generale della , ha sostituito il vecchio impero coloniale con un controllo indiretto da fare invidia. i paesi del Sahel – tranne il Sudan, che se lo è preso la Gran Bretagna – erano colonie francesi, con confini tirati a tavolino per comodità. Risultato? Stati indipendenti dal 1960 che non hanno mai smesso di ballare al ritmo di Parigi, grazie a lingua francese imposta, il Franco CFA legato all’euro e interventi militari spietati.

L’ultima pagliacciata? L’Operazione Barkhane, dal 2014 al 2022, per fermare ISIS e al-Qaida, ma è finita in un fallimento totale, alimentando solo più caos. Per non parlare del G5 du Sahel, promosso dai francesi nel 2014, che ha inchiodato questi paesi ancora di più sotto il tallone di Parigi. Invece di stabilizzare, ha solo espanso l’insurrezione jihadista – bravo, Francia!

Ora, i colpi di stato moderni: tutto è partito nel 2021 in Mali, dove il generale Assimi Goïta ha buttato giù il presidente Bah Ndaw e si è insediato come “uomo forte”. Poi, settembre 2022, in Burkina Faso, il capitano Ibrahim Traoré – un vero showman – ha defenestrato Paul-Henri Sandaogo Damiba e ora è una star. Infine, luglio 2023, in Niger, il generale Abdourahamane Tchiani ha fatto fuori Mohamed Bazoum. Dietro tutto questo? La Russia e la sua vecchia guardia Wagner, che ha armato e sostenuto questi ribelli per creare una Confederazione degli Stati del Sahel, un bel “vaffa” alla Francia e alla Nigeria.

E così, addio Françafrique! Mentre colpi di stato e guerre civili imperversano in Senegal, Guinea, Ciad, Gabon e altrove, la Francia è troppo distratta da Europa e Ucraina per reagire. Mosca sta vincendo alla grande, navigando le acque africane come un boss, mentre Parigi, anglicizzata e atlantista fino al midollo, getta via il suo impero. Come diceva François Maurice Adrien Marie Mitterrand, “l’area il possesso della quale decreterà la permanenza futura o meno della Francia nella ristretta cerchia delle grandi potenze”. Beh, Francia, sei fregata!

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