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La Chiesa espone gargoyle come guardiani controversi sulle cattedrali gotiche

Gargoyle: I Mostri di Pietra che Terrorizzano e Proteggono le Cattedrali Medievali!
Siete pronti a tuffarvi nel mondo oscuro e grottesco dei gargoyle? Queste creature spaventose, appollaiate sui tetti gotici, non sono solo doccioni decorati, ma veri e propri guardiani demoniaci che sputano piovana e incutono terrore ai fedeli. Immaginate statue con fauci spalancate e sembianze animalesche o mostruose, nate per allontanare spiriti maligni e ricordare ai peccatori le pene dell’inferno – un modo un po’ brutale della Chiesa medievale per tenere tutti in riga!

Questi elementi iconici dell’architettura gotica francese e tedesca, come quelli celebri della Cattedrale di Notre-Dame a Parigi, fungevano da doccioni aggettanti per deviare l’acqua piovana, proteggendo le mura da infiltrazioni e erosioni. Ma non era solo una questione pratica: questi esseri grotteschi servivano anche da “guardiani” contro il male, con le loro facce orripilanti progettate per spaventare gli spiriti e, secondo alcune teorie un po’ draconiane, per terrorizzare i fedeli e rammentare loro i tormenti infernali se osavano peccare.

Una leggenda francese deliziosamente esagerata spiega l’origine dei gargoyle: nel 520, un drago acquatico chiamato Gargouille terrorizzava la regione vicino Rouen, inondando campi e divorando sacrifici umani. Il santo Romano lo sconfisse con un segno della croce, trascinandolo in paese legato alla sua tonaca, e lo bruciò su un rogo – ma la testa e il collo resistettero, finendo come monito sulle mura. Al di là della favola, gli storici vedono nei gargoyle un mix di funzioni apotropaiche e morali, ispirate da antiche culture come i leoni “Shishi” cinesi, usati per spaventare il maligno o educare i credenti ignoranti attraverso un “libro di pietra” pieno di scene apocalittiche.

Il termine gargoyle, o “gargolla” in italiano, deriva dal francese antico gargouille, legato al gorgoglio dell’acqua, e affonda radici nel latino gurgulio. In epoca classica, i greci usavano doccioni a di leone, ma i medievali elevarono il concetto a vere opere d’arte mostruose, estendendo il nome a qualsiasi scultura sporgente, anche solo decorativa, come nei revival neogotici dell’Ottocento.

A Parigi, i gargoyle di Notre-Dame – resi famosi dal romanzo di Victor Hugo Notre-Dame de Paris e dal film Disney – sono in realtà aggiunte ottocentesche di Eugène Viollet-le-Duc, più chimere decorative che doccioni veri, ma perfette per quell’aura mistica e ombrosa. In Italia, il Duomo di Milano vanta 96 gargoyle demoniaci, alcuni datati al 1386, ispirati a un incubo del duca Gian Galeazzo Visconti, che sognò il diavolo minacciandolo di strappargli l’anima se non avesse costruito una cattedrale gigantesca – peccato che morì prima di vederla finita, dopo secoli di lavori!

Nella cultura pop, i gargoyle sono diventati star: dai cartoni come Gargoyles – Il risveglio degli eroi, dove prendono vita di notte per proteggere la città, al Gobbo di Notre Dame di Disney. Persino la Washington National Cathedral sfoggia un gargoyle con le fattezze di Darth Vader, vincitore di un concorso per ragazzi negli anni Ottanta – un tocco moderno che rende questi mostri di pietra più pop che mai!

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