Avete mai sentito una parola così lunga da farvi venire il mal di testa solo a pensarla? 😲 La “parola più lunga del mondo” è quel mostro inglese con 189.819 lettere per descrivere una proteina chiamata titina, e ci vogliono 2-3 ore per sputarla tutta! Roba da far impazzire anche i migliori linguisti, soprattutto se siete allergici alle parolacce scientifiche. Preparatevi a un trip linguistico epico, perché il Guinness la incorona con una versione sanscrita da 428 lettere – sì, è ufficiale, e fa sembrare il nostro italiano una passeggiata. #ParoleLunghe #GuinnessWorldRecords #LinguaggioIncrEdibile #ScienzaPazza
Ma andiamo al sodo: quella parola inglese, methionylthreonylthreonyl (…)isoleucin, è un incubo composto da un sacco di sciocchezze chimiche, lunga abbastanza da riempire decine di pagine Word. Eppure, il Guinness sbatte in prima linea un termine sanscrito da 195 caratteri, che una volta tradotto diventa un casino di 428 lettere. È un aggettivo chilometrico che dipinge “il paese di Tuṇḍīra” in un poema del XVI secolo della poetessa Tirumalamba, pieno di descrizioni da favola naturale.
Eccola qui, nella sua gloria sanscrita: निरन्तरान्धकारिता-दिगन्तर-कन्दलदमन्द-सुधारस-बिन्दु-सान्द्रतर-घनाघन-वृन्द-सन्देहकर-स्यन्दमान-मकरन्द-बिन्दु-बन्धुरतर-माकन्द-तरु-कुल-तल्प-कल्प-मृदुल-सिकता-जाल-जटिल-मूल-तल-मरुवक-मिलदलघु-लघु-लय-कलित-रमणीय-पानीय-शालिका-बालिका-करार-विन्द-गलन्तिकागलदेला-लवङ्ग-पाटल-घनसार-कस्तूरिकातिसौरभ-मेदुर-लघुतर-मधुर-शीतलतर-सलिलधारा-निराकरिष्णु-तदीय-विमल-विलोचन-मयूख-रेखापसारित-पिपासायास-पथिक-लोकान्. La traslitterazione? nirantarāndhakāritā-digantara-kandaladamanda-sudhārasa-bindu-sāndratara-ghanāghana-vr̥nda-sandehakara-syandamāna-makaranda-bindu-bandhuratara-mākanda-taru-kula-talpa-kalpa-mr̥dula-sikatā-jāla-jaṭila-mūla-tala-maruvaka-miladalaghu-laghu-laya-kalita-ramaṇīya-pānīya-śālikā-bālikā-karāra-vinda-galantikā-galadelā-lavaṅga-pāṭala-ghanasāra-kastūrikātisaurabha-medura-laghutara-madhura-śītalatara-saliladhārā-nirākariṣṇu-tadīya-vimala-vilocana-mayūkha-rekhāpasārita-pipāsāyāsa-pathika-lokān. Tradotto, evoca un paradiso di “correnti di acqua leggera, dolce e fredda, carica della forte fragranza di cardamomo, chiodi di garofano, zafferano, canfora e muschio e che usciva dalle brocche (tenute) dalle mani simili a loto delle fanciulle (sedute) nelle bellissime vasche d’acqua” – roba poetica che fa impallidire i nostri selfie naturalistici.
Passando all’italiano, non siamo così estremi: la nostra campionessa è l’avverbio precipitevolissimevolmente con 26 lettere, perfetto per chi ama le chiacchiere complicate ma non vuole strafare. Però, occhio, ci sono cinque parole ancora più folli, tutte da laboratorio o polverose: hipopotomonstrosesquipedaliofobia (34 lettere, la fobia delle parole lunghe – ironia della sorte!), nonilfenossipolietilenossietanolo (33 lettere, un chimico che suona come un incantesimo), psiconeuroendocrinoimmunologia (30 lettere, roba da strizzacervelli), esofagodermatodigiunoplastica (29 lettere, un’operazione che fa venire i brividi) e anticostituzionalissimamente (28 lettere, per quando le leggi sono un disastro totale).
E non finisce qui: in afrikaans c’è un mostro da 136 lettere, Tweedehandsemotorverkoopsmannevakbondstakingsvergaderingsameroeperstoespraakskrywerspersverklaringuitreikingsmediakonferensieaankondiging, che significa “annuncio di una conferenza stampa rilasciata in occasione di un comunicato stampa relativo all’intervento del convocatore di un’assemblea di sciopero presso un concessionario di auto di seconda mano” – roba che fa sembrare le riunioni aziendali una barzelletta. Poi, Aristofane ci sbatte in faccia una parola greca da 171 lettere per un banchetto epico, e in polacco ne hanno una da 176 caratteri per dire “999,999,999,999 anni fa” – perché, dai, chi non ha bisogno di una parola del genere per le chiacchiere da pub? 😏
