Rivoluzione glaciale dalla California: il ghiaccio che non si scioglie e non ti lascia in un lago! Immaginatevi di non dover più imprecare contro i cubetti che riducono il vostro frigo a una pozza d’acqua – ecco Jelly Ice, l’invenzione geniale che raffredda senza sciogliersi, perfetta per salvare il cibo, i farmaci e l’ambiente da sprechi assurdi. Dalla California, dove inventano cose che fanno invidia al resto del mondo, arriva questa roba che suona come una bufala ma è fin troppo reale. #GhiaccioRibelle #EcoSensation #NoMoreMelt
Potrebbe sembrare una di quelle idee da laboratorio che spuntano online e poi scompaiono, tipo una moda passeggera, ma Jelly Ice è roba seria e concreta, nata da una scena quotidiana che ci fa tutti arrabbiare: il banco del pesce al supermercato, con quel ghiaccio che cola ovunque. Una scienziata alimentare, stanca di quel disastro, ha lanciato la sfida ai suoi colleghi all’Università della California Davis con una domanda semplice ma geniale: “possiamo inventare un ghiaccio che raffredda, ma non diventa acqua?”
La risposta? Un bel sì, e ora esiste questo ghiaccio nuovo, fatto per il 90% di acqua ma senza quell’inutile fusione che ci fa pulire per ore. Non cola, si riutilizza lavandolo e addio a perdite fastidiose – pensate a quanto è pratico per conservare il vostro cibo o per non rovinare i trasporti di farmaci.
Il trucco di questo ghiaccio gelatinoso sta nella gelatina, quel materiale che in cucina usiamo per gelati fantasiosi, ma qui fa sul serio: le proteine creano una rete che tiene bloccate le molecole d’acqua, anche quando “si scongela”. Il risultato è un coso morbido, freddo come il ghiaccio vero, che potete congelare, usare per raffreddare birre o medicine, e poi rimettere via senza problemi.
Non solo è compostabile e senza traccia di plastica o schifezze simili, ma si lava e disinfetta senza perdere la forma – una manna per chi odia i rifiuti inutili. I ricercatori stanno producendo blocchi da 450 grammi, personalizzabili in forme diverse per adattarsi a tutto, dalle cassette del cibo agli imballaggi.
A detta del professor Zou, questo Jelly Ice raffredda all’incirca all’80% come il ghiaccio tradizionale, abbastanza per mantenere la catena del freddo nei trasporti alimentari, farmaceutici o anche a casa, senza quei rischi igienici che ci fanno ammattire. La tecnologia è in fase di approvazione, quindi non è ancora sul mercato, ma promette di essere un’alternativa più pulita, sostenibile e duratura rispetto ai soliti cubetti che finiscono dritti nella spazzatura. Se funziona sul pesce, chissà quante altre grane risolverà!