Il numero di iodio emerge come parametro chiave nel monitoraggio della qualità degli oli e grassi, con implicazioni che vanno dall’industria alimentare ai biocarburanti.
Il numero di iodio, indicato come IN o IV, quantifica il livello di insaturazione negli oli vegetali, grassi animali e cere attraverso la reattività dei doppi legami verso lo iodio. Si misura come grammi di iodio che reagiscono con 100 grammi di sostanza, con valori elevati che segnalano un alto contenuto di acidi grassi insaturi e valori bassi che indicano una prevalenza di acidi grassi saturi. Questo indice è essenziale per la selezione e il controllo di qualità in settori come quello alimentare e dei biocarburanti, dove influenza la stabilità ossidativa e le prestazioni.
Determinazione sperimentale
La misura del numero di iodio avviene mediante reazione dei doppi legami con monocloruro di iodio in una miscela di acido acetico e cicloesano. Successivamente, l’eccesso di reagente viene trasformato in iodio libero con ioduro di potassio e retrotitolato con tiosolfato di sodio, utilizzando salda d’amido come indicatore per identificare il punto finale.
Tabella di riferimento
I valori tipici per diversi oli e grassi evidenziano variazioni significative, con oli siccativi come quello di lino che raggiungono fino a 210, mentre grassi saturi come l’olio di cocco scendono a 7-10, influenzando la loro stabilità all’
ossidazione.
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