Un mostro di sabbia ha colpito l’Arizona, lasciando 39.000 persone al buio e paralizzando l’aeroporto di Phoenix in un caos epico! Il National Weather Service ha bollato l’evento come un “haboob”, una tempesta di polvere scatenata da correnti fredde dopo un temporale, che ha ridotto la visibilità a zero e ritardato oltre 200 voli. Madre Natura sta proprio esagerando, eh? #HaboobDisastro #TempestaDiSabbia #ArizonaChaos #ClimaImpazzito
In Arizona, gli Stati Uniti, un haboob ha scatenato il panico assoluto, spegnendo la corrente a circa 39.000 persone e bloccando l’aeroporto internazionale di Sky Harbor. Con un muro di polvere che ha reso la guida un incubo e i voli in ritardo o cancellati, è stata una giornata da non credere – e chissà se qualcuno in alto se lo aspettava, o se è solo un altro colpo di un clima che sta perdendo la testa.
Come anticipato, questo haboob è una tempesta di polvere che si forma durante i temporali, quando le correnti discendenti, chiamate downdraft, sollevano sabbia e polvere dal terreno a velocità folli, fino a 100 km/h. Il risultato? Una massa di polvere che si allunga per 100 km, alimentata da regioni aride dove la pioggia evapora prima di toccare terra – un fenomeno chiamato virga che, diciamolo, rende tutto ancora più frustrante.
Secondo il National Weather Service, il haboob è partito da un temporale vicino alle montagne di Santa Catalina, a nord di Tucson, trasformando una giornata normale in un disastro. E mentre in aree secche come queste la pioggia spesso non arriva, l’effetto è doppio: polvere che vola ovunque senza rimedio, e aria che si raffredda accelerando il tutto. Che spettacolo, no?
Questi fenomeni sono tipici del sud-ovest degli USA e di posti come il Sahara o la Penisola Arabica, dove la siccità regna sovrana. In genere, un haboob dura tra i 10 e 30 minuti, ma basta quel poco per mandare in tilt traffico e voli, ricordandoci che il pianeta non è esattamente un posto amichevole – soprattutto se non ci prepariamo meglio.