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Svelato il mistero del cemento romano

La Scoperta del Mistero del Cemento Romano: Innovazioni e Impatto Ambientale

Un recente studio ha finalmente svelato il mistero del cemento romano, che è stato in grado di resistere ai millenni. Il , pubblicato sul sito del MIT e sulla rivista Science Advances, ha richiesto anni di studi da parte del team guidato dal Professore Admir Masic, laureato in Chimica a Torino e esperto sulla caratterizzazione di materiali strutturali biomineralizzati e archeologici al MIT.

La Durevolezza del Cemento Romano

L’interesse scientifico verso il cemento romano è notevole, considerando la sua abilità di resistere a condizioni difficili ed estreme. Questo materiale è stato utilizzato in varie opere architettoniche e in costruzioni poste su siti sismicamente attivi. Recenti studi indicavano che la sua forza sarebbe derivata dalla reazione dell’acqua di mare con la cenere vulcanica, ma le nuove scoperte hanno portato a risultati sorprendenti.

Gli studi preliminari

Gli esami mostravano la presenza di minerali bianchi brillanti di scala millimetrica, indicati come clasti di non presenti nei materiali moderni. Tuttavia, il Professor Admir Masic non credeva che ciò fosse dovuto a una miscelazione poco efficiente o a materiali di scarsa qualità. Si riteneva che la calce viva, prima di essere incorporata nel cemento, fosse prima combinata con l’acqua, dando vita a una reazione esotermica. Tuttavia, questo processo, da solo, non giustifica la presenza di clasti calcarei.

La Scoperta

Utilizzando tecniche di imaging multiscala e mappatura chimica ad alta risoluzione, il team di scienziati ha finalmente svelato il mistero del cemento romano. Le inclusioni bianche sono state determinate essere costituite da varie forme di , formatosi a temperature elevate durante il processo di miscelazione a caldo. Questo processo ha rivelato che il cemento romano si auto-ripara nel , il che rappresenta una rivoluzione nel settore delle costruzioni.

L’interesse storico e scientifico della scoperta del cemento romano non solo conduce a una migliore comprensione della sua antica formula, ma apre la strada allo sviluppo di forme di calcestruzzo che contribuirebbero a ridurre l’impatto ambientale della produzione di cemento. Attualmente, la produzione di cemento rappresenta circa l’8% delle emissioni globali di serra.

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