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Equilibrio chimico: teoria ed esercizi

Teoria e Esercizi sull’Equilibrio Chimico

L’equilibrio chimico si verifica quando una reazione raggiunge uno stato in cui la velocità di formazione dei prodotti è uguale alla velocità di formazione dei reagenti. Questo equilibrio è evidente nel , ad esempio nella a partire da azoto e idrogeno. Durante questo equilibrio, coesistono sia l’ammoniaca che gli altri reagenti.
I coefficienti stechiometrici sono utili nell’analisi delle delle specie. Ad esempio, in una reazione di dell’ammoniaca, se inizialmente 1.00 mole di N2 e 3.00 mole di H2 vengono equilibrati in 0.080 mole di ammoniaca, è possibile calcolare le quantità delle altre specie coinvolte utilizzando un diagramma I.C.E. (Initial, Change, Equilibrium).

La costante di equilibrio è un parametro fisso ottenuto moltiplicando le concentrazioni dei prodotti e dividendo per il prodotto delle concentrazioni dei reagenti, elevando ognuna di esse alla potenza dei rispettivi coefficienti stechiometrici. Tale costante è costante a meno di variazioni di temperatura.

Allo stesso modo, la costante di equilibrio può essere calcolata per fornire informazioni sullo stato di equilibrio di una reazione a una certa temperatura. Per esempio, per la reazione N2 + 3 H2 ⇄ 2 NH3, le concentrazioni delle varie specie all’equilibrio devono essere determinate sperimentalmente e poi inserite nell’ di equilibrio per il calcolo.

Inoltre, gli equilibri eterogenei, che coinvolgono specie in diverse fasi (ad esempio solida o gassosa), richiedono un diverso approccio nella determinazione della costante di equilibrio, limitando la considerazione delle specie coinvolte solo nella fase gassosa.

Per esercitarsi nell’applicazione di questi concetti, consideriamo la reazione CO(g) + 3 H2(g) ⇄ CH4(g) + H2O(g), per la quale le concentrazioni all’equilibrio delle varie specie sono fornite. Sostituendo tali valori nell’espressione della costante di equilibrio, è possibile determinare la costante specifica per quella reazione.

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