Effetto Jahn-Teller: stato degenere, complessi ottaedrici

Effetto Jahn-Teller: l’influenza della degenerazione degli stati elettronici sui complessi ottaedrici

L’effetto Jahn-Teller è un fenomeno che si verifica quando una molecola non lineare in uno stato elettronico degenere subisce una distorsione geometrica che elimina la degenerazione degli stati. Questa distorsione è particolarmente evidente nei complessi ottaedrici dei metalli di transizione, in cui i legami assiali possono differire in lunghezza rispetto a quelli equatoriali.

Nel caso di complessi ottaedrici, l’effetto Jahn-Teller è associato alla suddivisione degli orbitali atomici d in due gruppi: t2g (comprendenti gli orbitali dxz, dyz, dxy) ed eg (comprendenti gli orbitali dz2 e dx2-y2).

Un’importante considerazione riguarda gli stati elettronici degeneri, che rappresentano la possibilità per un elettrone di occupare orbitali degeneri in modo asimmetrico. Ad esempio, la configurazione d1 è elettronicamente degenere poiché gli orbitali t2g sono occupati in modo asimmetrico.

Nel caso di configurazioni come d9, la distribuzione asimmetrica della densità elettronica provoca un’allungamento dei legami lungo un determinato asse, influenzando l’energia complessiva del sistema. L’effetto Jahn-Teller si manifesta in presenza di degenerazione negli orbitali t2g o eg nei complessi ottaedrici dei metalli di transizione.

I complessi ottaedrici possono essere classificati come a basso spin e ad alto spin in base alla disposizione degli elettroni negli orbitali. L’effetto Jahn-Teller è rilevante soprattutto nei complessi a basso spin, in quanto gli orbitali eg sono diretti nella direzione dei leganti, causando un considerevole guadagno energetico.

Possiamo identificare l’effetto Jahn-Teller attraverso tecniche spettroscopiche come la spettroscopia UV-Vis, l’IR e la spettroscopia Raman, in cui la distorsione provoca uno splitting delle bande.

In conclusione, l’effetto Jahn-Teller gioca un ruolo significativo nella geometria elettronica dei complessi ottaedrici, influenzando la loro stabilità e le loro proprietà spettroscopiche.

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