back to top

Funghi di Chernobyl in grado di assorbire radiazioni potrebbero fornire protezione agli astronauti.

I radiotrofi di , come il Cladosporium sphaerospermum, proteggere gli dalle radiazioni cosmiche, grazie alla loro capacità di convertire radiazioni in energia.

@Medmyco – Wikimedia Commons

I funghi rinvenuti a Chernobyl, come il Cladosporium sphaerospermum, rappresentano un affascinante esempio di come la vita possa adattarsi anche nelle condizioni più estreme. Mentre la maggior parte degli organismi evita la radioattività, questi funghi la cercano e se ne nutrono, quasi come se le radiazioni costituissero la loro fonte di energia, simile al sole per le piante.

Un adattamento sorprendente

Questa straordinaria capacità ha suscitato l’interesse dei ricercatori, poiché, anziché subire danni dalle radiazioni, riescono a trasformarle in una risorsa vitale. In un ambiente in cui la vita normalmente non sopravviverebbe, essi trovano il modo di prosperare. Risultano così un continuo promemoria del potere dell’adattamento nella natura.

Il potere della melanina

Il segreto di questa singolare abilità risiede nella melanina, ben nota per la sua funzione di protezione della pelle dai raggi solari. Tuttavia, per questi funghi, essa gioca un ruolo ancora più significativo: riesce a convertire le radiazioni gamma in energia chimica, permettendo loro di “nutrirsi” di ciò che per altri organismi è letale. In un certo senso, possono essere considerati come se avessero sviluppato una sorta di “fotosintesi nucleare”.

La questione si fa ancor più interessante: la NASA e altri enti spaziali hanno iniziato a esaminare quale sia il potenziale di questi funghi per missioni nello spazio. La radiazione, infatti, rappresenta una delle maggiori minacce per gli astronauti. Gli esperimenti condotti sulla Stazione Spaziale Internazionale hanno rivelato la possibilità di ridurre i livelli di radiazione di circa il 2%. Anche se può sembrare un risultato modesto, rappresenta un primo passo verso soluzioni più ampie. Immaginate strutture biologiche costituite da funghi, in di rigenerarsi autonomamente e di proteggere efficacemente dalle radiazioni cosmiche.

Subito si può pensare a Marte: la coltivazione di questi funghi nelle colonie spaziali potrebbe generare una barriera naturale contro le radiazioni, un organismo che cresce e si fortifica senza necessità di manutenzione o sostituzione. Non solo offrirebbero un’opzione pratica, ma evidenzierebbero nuovamente la straordinaria capacità della vita di adattarsi e prosperare in condizioni difficili.

Fonte: bioRxiv

Ti potrebbe interessare anche:

Fonte Verificata

GLI ULTIMI ARGOMENTI

Leggi anche

Dazi ieri e oggi: come il caso Smoot-Hawley del 1930 ha influenzato la politica economica moderna

#TariffeUSA #Crisi1929 Nel 1930, gli USA introdussero la Smoot-Hawley Tariff Act, un disastro economico che peggiorò la crisi del '29. Ora, con Trump che...

Il presunto direwolf o lupo terribile viene scoperto: dove viveva e perché si è estinto, rivelato in uno studio controverso

#Scienza #DeEstinzione #LupoTerribile Colossal Biosciences ha riportato in vita l'enocione, il leggendario "lupo terribile" di Game of Thrones! 🧬 Un predatore del Pleistocene con...

Tetto di una discoteca a Santo Domingo crolla, causando oltre 180 morti: cosa sappiamo e le possibili cause

Catastrofe al Jet Set di Santo Domingo: oltre 180 morti e 150 feriti nel crollo della discoteca. Tra le vittime celebrità come Rubby Perez...
è in caricamento