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L’esempio del problema dei due re e i numeri primi

La sicurezza nella comunicazione tra due parti è fondamentale, soprattutto in contesti in cui la confidenzialità è vitale. Immaginare due re alleati, intenti a mantenere segreti i loro messaggi da spie nemiche, pone una serie di interrogativi sulla sicurezza del trasferimento delle informazioni. Il concetto di base è l’uso dei numeri primi, ovvero numeri interi positivi con sole due divisori, 1 e se stessi, per cifrare i messaggi in modo sicuro. Questo approccio non solo rende il messaggio illeggibile, ma complica anche la scomposizione del dato al fine di recuperare l’informazione originale.

Comunicazione segreta tra i re

Nel contesto immaginato, Re Gino deve trasmettere un messaggio importante a Re Pino, evitando che venga intercettato. I due monarchi utilizzano bauli e lucchetti indistruttibili per proteggere il contenuto. Re Gino chiude il messaggio in un baule con un lucchetto di cui solo lui ha la chiave, quindi lo invia a Re Pino. Una volta ricevuto, Re Pino rinforza la sicurezza aggiungendo un proprio lucchetto, per poi restituire il baule a Re Gino. Quest’ultimo rimuove il lucchetto di Pino e rimanda il baule, che ora è accessibile solo a Re Pino, che può così leggere il messaggio.

Scambio di messaggi digitali e utilizzo dei numeri primi

La cifra del messaggio richiede una sicurezza maggiore rispetto all’esempio tradizionale dei lucchetti. Con la comunicazione digitale, le informazioni vengono trasformate in sequenze numeriche. Per esempio, per cifrare la lettera ‘F’, si potrebbe moltiplicare un numero chiave per ottenere un messaggio cifrato. Tuttavia, se la chiave usata fosse un numero piccolo, ciò faciliterebbe la decifrazione da parte di eventuali spie. Allo stesso modo, l’adozione di numeri primi molto grandi come chiave di cifratura aumenta enormemente la complessità della scomposizione, rendendo il messaggio protetto ancor più sicuro.

L’approccio ai messaggi complessi e l’uso pratico della crittografia

Nel contesto moderno, i re digitali potrebbero seguire un processo per cifrare i loro messaggi utilizzando i numeri primi. Re Gino, per iniziare, moltiplicherebbe un suo messaggio (ad esempio il numero 6) per un numero primo, creando un messaggio cifrato. Re Pino, a sua volta, applica una seconda moltiplicazione con un altro numero chiave; infine, il messaggio ritorna a Re Gino che, attraverso divisioni successive, permette a Re Pino di decifrare il messaggio originale. Questa metodologia si basa su principi di sistemi crittografici moderni, come il noto protocollo RSA, che garantisce la protezione delle informazioni attraverso l’uso di numeri primi molto grandi, rendendo la decifrazione estremamente complessa.

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