back to top

Le componenti principali dell’esplosione e il suo funzionamento

La Bomba Zar rappresenta l’arma termonucleare più potente mai costruita, con un’esplosione che ha sprigionato circa 50 megatoni di potenza. Progettata dall’Unione Sovietica durante la Guerra Fredda da un team di fisici, la bomba all’idrogeno, conosciuta con il nome in codice Big Ivan, fu testata una sola volta a potenza dimezzata il 30 ottobre 1961 sopra la baia di Mitjušicha. Fortunatamente, non venne mai impiegata contro obiettivi reali, né civili né militari. L’interesse per il suo funzionamento approfondisce la comprensione della tecnologia nucleare.

Meccanismo di funzionamento

Dopo essersi sganciata, la Bomba Zar è in grado di esplodere in meno di 0,1 microsecondi. All’interno della porzione sferica, avviene una reazione di fissione nucleare, generando altissime pressioni che trasformano la matrice di polistirene in plasma. Questo processo comprime la porzione cilindrica, dando inizio alla fusione nucleare e al rilascio istantaneo di un’immensa quantità di energia.

Dettagli tecnici dell’ordigno

All’interno della sfera si trova una sfera di plutonio, dove avviene l’innesco della reazione di fissione nucleare che produce temperature di circa 100 milioni di °C, accompagnate dall’emissione di raggi X e gamma. Questi raggi trasformano la matrice in polistirene in plasma. Inoltre, il cilindro, costituito da un cilindro cavo di uranio con idruro di litio e plutonio, viene compresso dal plasma, innescando la fissione dell’uranio e del plutonio e avviando così la fusione nucleare. Questo meccanismo ha portato alla creazione di un fungo nucleare alto 67 km, un’altezza sette volte superiore a quella dell’Everest.

Contesto storico

L’intenzione dell’Unione Sovietica di sviluppare un’arma di così alta potenza riflette le tensioni della Guerra Fredda e la corsa agli armamenti nucleari. Per maggiori dettagli su questo argomento, è disponibile un video realizzato ad hoc sul tema.

Video thumbnail

Fonte Verificata

GLI ULTIMI ARGOMENTI

Leggi anche

Niobato di sodio emerge come materiale chiave per innovazioni tecnologiche, con applicazioni in campi avanzati.

Il niobato di sodio (NaNbO₃) è un ossido inorganico appartenente alla classe dei niobati alcalini, noto per le sue eccellenti proprietà ferroelettriche, antiferroelettriche, piezoelettriche...

Svolta rivoluzionaria nella ricerca su N,N-dimetilacetammide

La N,N-dimetilacetammide (DMA) sta conquistando il mondo della chimica industriale come un vero campione, con la sua formula molecolare C₄H₉NO e struttura CH₃CON(CH₃)₂ che...

Approccio Hartree-Fock in meccanica quantistica.

Il Metodo Hartree-Fock nella Chimica Quantistica La chimica quantistica computazionale si avvale del metodo Hartree-Fock come base essenziale. Spesso, questo approccio funge da punto di...
è in caricamento