Artemisinina : alternativa naturale per combattere la malaria

Scoperta per la prima volta nel 1972 dal chimico cinese Tu Youyou, l’artemisinina è un lattone sesquiterpenico estratto dall’Artemisia annua, una pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Questa scoperta ha portato a Tu Youyou il Premio Nobel per la fisiologia o la medicina nel 2015, rendendola la prima donna cinese a ricevere tale prestigioso riconoscimento.

Il profilo chimico dell’artemisinina

Con una formula di C15H22O5, l’artemisinina presenta una struttura di 1,2,4-triossano che include un gruppo perossidico a ponte. Questa molecola è solubile in vari solventi organici ma scarsamente solubile in acqua. La presenza del gruppo perossidico la rende sensibile alle sostanze riducenti.

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Il processo di biosintesi dell’artemisinina

La biosintesi dell’artemisinina avviene a partire da due precursori, l’isopentenil pirofosfato e il suo isomero dimetilallil pirofosfato. L’amorfa-4,11-diene, precursore dell’artemisinina, deriva dal farnesil pirofosfato attraverso una ciclizzazione catalizzata dall’amorfa-4,11-diene sintasi.

Utilizzo dell’artemisinina nella lotta contro la malaria

L’artemisinina svolge un ruolo vitale nel trattamento della malaria poiché agisce con un meccanismo in due fasi che coinvolge il ferro eme presente nel parassita. Tuttavia, a causa delle sue limitazioni fisiche e chimiche, sono stati sviluppati nuovi derivati più efficaci e stabili per contrastare la malattia.

La costante ricerca e lo sviluppo di nuove formulazioni derivate dall’artemisinina sono cruciali per combattere la malaria e proteggere milioni di vite in tutto il mondo.

Per approfondire la lettura sull’artemisinina, puoi visitare il sito chimicamo.org.

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