La nitrogenasi è un complesso enzimatico di grande importanza nell’agricoltura, in grado di convertire l’azoto atmosferico in ammoniaca e altri composti azotati. Questi nutrienti sono fondamentali per la crescita delle cellule vegetali, poiché forniscono l’azoto necessario per la sintesi di proteine e acidi nucleici.
Funzione e reazione
Questo enzima è classificato tra le ossidoreduttasi, un gruppo di enzimi che facilitano le reazioni di ossidoriduzione, dove una sostanza riducente cede elettroni a una sostanza ossidante. La conversione dell’azoto in una forma utilizzabile dagli organismi viventi avviene tramite una reazione che, oltre all’ammoniaca, produce anche idrogeno molecolare come sottoprodotto. La reazione è rappresentata come segue: N2 + 8 H+ + 8 e– + 16 ATP → 2 NH3 + 16 ADP + 16 Pi + H2. Per attivare questo processo, necessario per rompere il triplo legame tra le molecole di azoto, è richiesto un notevole dispendio energetico. La riduzione dell’azoto può verificarsi anche attraverso processi non biologici, sebbene a una velocità significativamente inferiore, come nel caso dei fulmini, che generano nitrati. Le acque meteoriche contribuiscono all’apporto di composti azotati nel suolo.
Presenza e variazione genetica
La nitrogenasi è presente in batteri azotofissatori, nei cianobatteri, che utilizzano l’acqua come fonte di elettroni e liberano ossigeno, e in batteri simbiotici che offrono vantaggi ai loro ospiti. Sotto il profilo genetico, si riconoscono quattro varianti distinte di nitrogenasi, tre delle quali sono correlate tra loro per quanto riguarda composizione di cofattori metallici e subunità proteiche. Nonostante presentino diverse strutture metalliche (Mo, V o Fe), queste enzimi sembrano derivare da un antenato comune. La quarta variabile, che è stata isolata dall’organismo termofilo Streptomyces thermoautotrophicus, possiede caratteristiche tanto dissimili da suggerire un’evoluzione relazionale unica. L’espressione della nitrogenasi nei batteri è influenzata dalla disponibilità di molibdeno, vanadio o ferro, elementi non distribuiti uniformemente in natura.
Mo-nitrogenasi e altre varianti
La Mo-nitrogenasi è una delle forme più diffuse in natura e rappresenta un enzima complesso essenziale per i diazotrofi, quelli che fissano l’azoto gassoso in una forma più biologicamente utile. Essa è composta da due componenti: la proteina MoFe e la proteina Fe. La proteina Fe, un omodimero, contiene un cluster Fe4S4, che è responsabile del trasferimento di elettroni, mentre la proteina MoFe, con struttura tetramerica α2β2, possiede centri metallici cruciali per il processo di fissazione dell’azoto. La reazione catalizzata dalla Mo-nitrogenasi, che richiede un apporto energetico attraverso l’idrolisi dell’ATP, è fondamentale per la disponibilità di ammoniaca in agricoltura. Allo stesso modo, la V-nitrogenasi si attiva in condizioni di carenza di molibdeno, offrendo un percorso alternativo per la fissazione dell’azoto. Questa variante ha una composizione specifica e opera in modo differente rispetto alla sua controparte contenente molibdeno, dimostrando un diverso grado di efficacia in base alle condizioni ambientali. Infine, la fissazione dell’azoto rappresenta uno stadio cruciale nel ciclo dell’azoto, trasformando l’azoto atmosferico in forme biologicamente utili. Questo processo è eseguito principalmente da batteri che, attraverso la nitrogenasi, trasformano l’azoto in ammoniaca, un elemento cruciale per la vita vegetale. Questa trasformazione avviene attraverso l’energia fornita dall’ATP, essenziale per il funzionamento della nitrogenasi e, di conseguenza, per l’intero ecosistema.ù Fonte Verificata