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Cromodulina: meccanismo di azione, diabete

Il ruolo della cromodulina e il cromo nel metabolismo

La cromodulina, conosciuta anche come LMWCr (Low-molecular-weight chromium-binding), è composta dagli amminoacidi asparagina, glutammina, glicina e cisteina e contiene quattro ioni Cr3+ a ponte anionico. Questo oligopeptide ha un’importante funzione nel sistema biologico, soprattutto per quanto riguarda il metabolismo dei glucidi e dei lipidi.

La comprensione dell’azione del cromo (III) nei sistemi biologici è stata a lungo parziale, ma si è scoperto che il cromo svolge un ruolo chiave nell’espressione genica, nel metabolismo delle lipoproteine e nel mantenimento della struttura degli acidi nucleici.

Il meccanismo di azione della cromodulina

Il cromo trivalente, sotto forma di ioni, forma la cromodulina che attiva le proteine recettoriali dell’insulina e le funzioni ormonali. Dopo l’assorbimento nel tratto gastrointestinale, il cromo viene trasportato alle cellule legate alla transferrina proteica plasmatica e, una volta all’interno delle cellule, si lega all’oligopeptide apocromodulina per formare la cromodulina.

La cromodulina, una volta legata al recettore attivato dall’insulina, aumenta l’attività del recettore transmembrana tirosin-chinasi, che a sua volta innesca una serie di reazioni che portano all’aumento dell’assorbimento e dell’immagazzinamento del glucosio.

Benefici della cromodulina nel diabete

L’azione della cromodulina suggerisce che integratori contenenti cromo, come il cromo picolinato, possano essere utili nel trattamento del diabete mellito di tipo 2. Tuttavia, le ricerche in merito a questo argomento hanno fornito risultati discordanti e non definitivi. Anche se alcuni studi indicano che l’assunzione di cromo potrebbe portare a benefici modesti ma significativi, l’American Diabetes Association ha dichiarato nel 2014 che non ci sono prove sufficienti per supportare l’uso di routine di micronutrienti come il cromo per migliorare il controllo glicemico nelle persone con diabete.

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