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Isoenzimi: identificazione, costante di Michaelis-Menden, glucochinasi

La diversa struttura della glucochinasi e delle sue varianti, o isoenzimi, determina caratteristiche uniche e specifiche che influenzano la loro localizzazione tissutale, cinetica e affinità per determinati substrati. Queste differenze sono evidenti nella catalisi della reazione che porta alla produzione di glucosio-6-fosfato e ADP. La glucochinasi, ad esempio, è situata principalmente nel fegato e ha una particolare affinità per il glucosio, anche se la sua capacità di fosforilazione è ottimale solo ad alte concentrazioni di substrato.

Identificazione degli isoenzimi

Gli isoenzimi, pur avendo funzioni simili, possono variare in termini di pH, punto isolettrico, conduttività elettrica e mobilità elettroforetica. La mobilità elettroforetica, calcolata come µ= V/E (dove V è la velocità della molecola ed E è il potenziale elettrico), è un parametro che permette di distinguere le diverse varianti enzimatiche. Le modifiche nella carica elettrica, dovute a sostituzioni di amminoacidi, permettono questa distinzione, rendendo possibile l’identificazione tramite tecniche come l’isoelettrofocalizzazione.

Gli isoenzimi sono separabili utilizzando l’isoelettrofocalizzazione, una tecnica ad elevato potere risolutivo impiegata per la separazione di composti anfoteri, tra cui amminoacidi, peptidi e proteine, insieme agli isoenzimi.

Glucochinasi: un esempio di isoenzima

La glucochinasi è un esempio di isoenzima appartenente alla classe delle transferasi, conosciuta per la sua specifica azione nella reazione di fosforilazione del glucosio. Questo enzima è un tipo di esochinasi che presenta variazioni distinte, identificate come esochinasi I, II, III e IV, ciascuna con caratteristiche uniche.

La glucochinasi, conosciuta come esochinasi IV, è predominante nel fegato ed è specializzata nella fosforilazione del glucosio, ma con un’alta affinità solo a concentrazioni elevate del substrato. La sua costante di Michaelis-Menten (Km) risulta essere circa 100 volte maggiore rispetto alle altre esochinasi, evidenziando la sua peculiarità di funzionamento rispetto alle altre varianti.

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