Il lanosterolo è un composto cristallino bianco che si scioglie facilmente in solventi organici come l’etanolo e la dimetilformammide, ma è scarsamente solubile in acqua. Si trova naturalmente in piante come l’Eleutherococcus sessiliflorus e l’Euphorbia mellifera.
Proprietà e struttura del lanosterolo
Indice Articolo
Biosintesi del lanosterolo
La biosintesi del lanosterolo avviene attraverso una serie di reazioni fondamentali:– L’acetil-CoA si converte in 3-idrossi-3-metilglutaril-CoA grazie all’azione dell’enzima HMG-CoA sintasi.
– Il 3-idrossi-3-metilglutaril-CoA viene ridotto a mevalonato tramite la HMG-CoA reduttasi.
– Il mevalonato si trasforma in isopentenil difosfato (IPP) grazie all’enzima difosfomevalonato decarbossilasi.
– L’IPP subisce un’isomerizzazione a dimetilallil pirofosfato, che si condensa con un’altra molecola di IPP per formare geranil pirofosfato.
– Il geranil pirofosfato si combina con un’altra molecola di IPP per produrre farnesil pirofosfato (FPP).
– Due molecole di FPP si dimerizzano per formare il squalene con l’aiuto della squalene sintasi (SQS).
– Il squalene subisce un’ossidazione a squalene 2,3 epossido grazie all’azione dell’enzima squalene monoossigenasi.
– Infine, lo squalene 2,3 epossido si converte in lanosterolo tramite l’enzima lanosterolo sintasi.
In sintesi, il lanosterolo è importante nell’ambito della biosintesi degli steroidi e il suo processo di formazione coinvolge diverse tappe enzymatiche cruciali.
Lanosterolo: un Precursore Importante
Il lanosterolo agisce come precursore di steroli fondamentali come l’ergosterolo nei lieviti e nei funghi e il colesterolo nei mammiferi. Il colesterolo svolge un ruolo cruciale nella fisiologia dei lipidi umani, ma un eccesso di colesterolo LDL, noto come “colesterolo cattivo”, può depositarsi sulle pareti delle arterie, provocando arteriosclerosi e compromettendo la salute di organi vitali come cuore, reni e cervello. La lanosterolo sintasi rappresenta un potenziale bersaglio per lo sviluppo di farmaci volti a controllare i livelli di colesterolo.
Lanosterolo e la Ricerca sulla Cataratta
Una ricerca condotta nel luglio 2015 ha suggerito che il lanosterolo potrebbe avere effetti benefici nel trattamento della cataratta, un’opacizzazione del cristallino dell’occhio. Attualmente, l’unica forma di trattamento disponibile per la cataratta è l’intervento chirurgico, che comporta la rimozione della parte opacizzata del cristallino e l’impianto di una lente artificiale sostitutiva.
Tuttavia, studi successivi hanno aperto la strada a nuove prospettive, suggerendo che composti come il lanosterolo potrebbero contribuire a ripristinare la vista agendo sulle opacità lenticolari. Sebbene all’inizio sembrasse promettente, ulteriori ricerche hanno evidenziato che non vi è alcuna evidenza di interazione tra il lanosterolo e le proteine aggregate nel cristallino. Le gocce oculari al lanosterolo, sebbene inizialmente considerate come una potenziale soluzione per la cataratta, non svolgono un ruolo praticabile attualmente.
Prospettive Future
Nonostante i risultati contrastanti sulla possibilità di utilizzare il lanosterolo per il trattamento della cataratta, la ricerca continua a esplorare nuove terapie e farmaci per migliorare la qualità della vista e trattare le condizioni oculari. Gli studiosi sono concentrati sullo sviluppo di nuove strategie terapeutiche che possano offrire alternative all’intervento chirurgico, mantenendo viva la speranza di trovare soluzioni efficaci per la cataratta.