Omocisteina: struttura e proprietà
L’omocisteina è un’aminoacido solforato noto come (2S)-2-ammino-4-sulfanil-butanoico. Questa molecola si differenzia dalla cisteina per la presenza di un gruppo -CH2 aggiuntivo. Scoperta nel 1932, l’omocisteina ha proprietà chimiche simili alla cisteina, nonostante le loro differenze strutturali.
Forme e localizzazione nell’organismo
L’omocisteina non è presente nelle proteine naturali, ma è riscontrabile nel plasma umano in diverse forme:
– Circa l’1% si trova come tiolo libero.
– Il 70-80% è legato come disolfuro alle proteine plasmatiche, principalmente all’albumina.
– Il restante 20-30% si combina sia con se stesso formando il dimero di omocisteina, sia con altri tioli per formare dimeri.
Sintesi e metabolismo dell’omocisteina
Questo amminoacido solforato viene biosintetizzato come sottoprodotto durante le reazioni di trasferimento del metilene nel metabolismo dell’amminoacido essenziale metionina, presente nelle proteine animali.
A livello metabolico, l’omocisteina può seguire due vie:
– Rimetilazione a metionina, che richiede folato e vitamina B12 (o betaina in una reazione alternativa), catalizzata dalla metionina sintasi o dalla betaina omocisteina metiltransferasi.
– Transsolforazione in cistationina, che viene successivamente convertita in cisteina, precursore del glutatione. Questa reazione richiede piridossil-5′-fosfato e avviene grazie alla cistationina β-sintasi.
Iperomocisteinemia e conseguenze
L’iperomocisteinemia è una condizione associata a un aumento del rischio di malattie vascolari, causata dall’interruzione del metabolismo dell’omocisteina. Questa patologia comporta un’elevata concentrazione di omocisteina nel sangue, causata da una carenza di vitamine B12, B6 ed acido folico.
È possibile normalizzare i livelli di omocisteina attraverso l’assunzione di integratori alimentari a base di folati, vitamina B12 o vitamina B6, sia singolarmente che in associazione.