Ornitina: caratteristiche e funzioni di un amminoacido non proteinogenico
Descrizione dell’ornitina
Conosciuto anche come acido 2,5-diamminopentanoico, l’ornitina è un amminoacido non proteinogenico che non è codificato dal codice genetico degli esseri viventi. Presenta un centro chirale in α al carbossile, consentendo la presenza di forme sia D che L. Pur essendo presente in natura sotto la forma L, l’ornitina si presenta come un solido incolore solubile in acqua, con una costante di equilibrio K
a pari a 0.0115.
Ornitina e ciclo dell’urea
L’ornitina è un componente chiave nel ciclo dell’urea, scoperto da Krebs, responsabile dell’80% dell’escrezione di azoto nel corpo. Questo amminoacido migliora la funzionalità epatica e contribuisce alla disintossicazione delle sostanze nocive. Partecipa attivamente nelle reazioni che portano alla produzione di urea, coinvolgendo ornitina, citrullina e arginina.
Sintesi dell’ornitina
L’ornitina è uno dei prodotti dell’azione dell’enzima arginasi sull’arginina, catalizzando la reazione: arginina + H
2O → ornitina + urea. L’urea viene rilasciata nel circolo ematico, mentre l’ornitina viene riciclata. Questo processo consente lo smaltimento dell’azoto in eccesso e agisce come precursore della citrullina e dell’arginina.
Funzioni principali dell’ornitina
Oltre alla sua partecipazione al ciclo dell’urea, l’ornitina è fondamentale per la produzione di proteine, enzimi e tessuto muscolare. Inoltre, è essenziale per la sintesi di poliammine come putrescina e spermina, dell’acido glutammico e della prolina. La presenza di ornitina garantisce una corretta funzione immunitaria e una buona funzionalità epatica. Presente in vari integratori sotto forma di sale cloridrato, l’ornitina trova ampio impiego nell’industria farmaceutica e alimentare, particolarmente apprezzata dagli atleti, in particolare quelli che praticano il sollevamento pesi.