Ellagitannini: Benefici, Fonti e Biodisponibilità
Un vasto insieme di composti bioattivi, noti come ellagitannini, si trova in numerosi alimenti vegetali come melograni, frutti di bosco e noci. Questi composti sono rinomati per le loro proprietà salutari, tra cui effetti antiossidanti, antinfiammatori, anticancerogeni, cardioprotettivi e prebiotici.
Caratteristiche e Benefici degli Ellagitannini
Gli ellagitannini sono una classe di tannini idrolizzabili, appartenenti agli oligomerici non flavonoidi e contengono acido ellagico e acido gallico. Questi composti sono estremamente efficaci nel neutralizzare i radicali liberi, contribuendo così al miglioramento della salute generale.
I polifenoli, compresi gli ellagitannini, sono essenziali per combattere lo stress ossidativo, un processo che può condurre a malattie croniche. Questi composti hanno la capacità di eliminare specie reattive dell’ossigeno e radicali liberi generati dall’ossidazione di lipidi, DNA e proteine.
Mentre i farmaci convenzionali trattano solo i sintomi delle malattie, i polifenoli naturali provenienti dagli alimenti contrastano direttamente lo stress ossidativo. Gli ellagitannini, con le loro funzioni idrossiliche e capacità di cedere atomi di idrogeno, mostrano un’efficace azione antiossidante.
Struttura e Classificazione degli Ellagitannini
Gli ellagitannini derivano dall’acido esaidrossidifenico associato a un poliolo come il glucosio. Questi composti si suddividono in monomerici, oligomerici e polimerici, in base al numero di gruppi di acido esaidrossidifenico presenti nella molecola.
La loro struttura complessa influenza le capacità antiossidanti e altre reazioni chimiche, come trasformazioni e oligomerizzazioni. La posizione, il numero e la stereochimica delle unità di acido esaidrossidifenico e la stereochimica anomerica delle porzioni di zucchero sono elementi chiave che determinano l’efficacia degli ellagitannini.
Principali Fonti di Ellagitannini
Sebbene esistano oltre mille ellagitannini naturali, essi sono presenti in quantità significative in frutti come more, lamponi, mirtilli, mirtilli rossi e fragole, oltre a melograni, noci, mandorle e semi.
Se sei interessato a saperne di più sul genere Rubus, puoi consultare questo [articolo su Wikipedia](https://it.wikipedia.org/wiki/Rubus).
Per ulteriori informazioni sul genere Fragaria, visita la pagina [Fragaria su Wikipedia](https://it.wikipedia.org/wiki/Fragaria).
Gli Ellagitannini nei Vini Invecchiati in Rovere
Durante il processo di invecchiamento in botti di rovere, i vini acquisiscono ellagitannini, che possono costituire fino al 10% del peso secco del legno. Questi composti interagiscono con i componenti del vino attraverso ossidazione, idrolisi e condensazione dei tannini, contribuendo a sviluppare caratteristiche come amarezza, astringenza e influenzando il colore del vino.
Consumo e Biodisponibilità degli Ellagitannini
La quantità giornaliera di ellagitannini nelle diete occidentali è generalmente bassa, stimata intorno ai 5 mg al giorno, a causa della limitata disponibilità di alimenti ricchi di questi composti e della variabilità stagionale nella produzione dei frutti.
Biodisponibilità degli Ellagitannini
Gli ellagitannini non sono direttamente biodisponibili e non vengono rilevati nel plasma umano dopo il consumo di alimenti ricchi di questi composti. Alcuni resistono all’idrolisi nel tratto gastrointestinale e raggiungono l’intestino crasso, mentre altri si degradano nello stomaco e nel duodeno, rilasciando acido ellagico libero con scarsa biodisponibilità.
Il microbiota intestinale può convertire l’acido ellagico in urolitine, forme bioattive degli ellagitannini che possono rimanere nel corpo a basse concentrazioni per lunghi periodi.
Per approfondire la biodisponibilità degli ellagitannini, puoi consultare ulteriori informazioni sull'[intestino crasso](https://it.wikipedia.org/wiki/Intestino_crasso) e sul [duodeno](https://it.wikipedia.org/wiki/Duodeno).